
Domenica alle ore 17 a Palazzo Gradari sarà proiettato il documentario che racconta la cultura del writing: "Era importante portarla alla luce".
Pesaro 2024 dedica un tributo alla cultura hip hop italiana. Domenica 17 novembre alle 17, il Salone Antonia Pallerini di Palazzo Gradari accoglie la proiezione in anteprima di "EPiK - La golden age dei graffiti a Pesaro", il documentario a cura di Claudio Tacchi, Marco Livi e Luca Vagnini che vuol essere un omaggio alla scena hip hop e alle persone che hanno contribuito a plasmare una cultura che continua a vivere, influenzando ancora oggi nuove generazioni. EPiK conduce gli spettatori in un viaggio attraverso l’evoluzione del writing e della cultura hip hop a Pesaro, una città che - forse non tutti lo sanno - ha svolto un ruolo chiave per lo sviluppo di questo movimento in Italia.
Un’occasione per esplorare la storia e le testimonianze di chi ha vissuto questa cultura in prima persona, riportandone alla luce momenti fondamentali dalle sue origini negli anni ’90 fino ad oggi. Pesaro è stata un punto di riferimento per writer di tutto il paese, che attraverso le loro interviste testimoniano come una piccola realtà di artisti abbia contribuito ad ispirare e definire un nuovo approccio all’arte urbana. Il racconto di un’esperienza che ha contaminato e influenzato diverse generazioni di chi si esprime attraverso l’arte urbana.
Il team creativo che ha dato vita a quest’interessante lavoro è formato da Claudio Tacchi - che si è occupato della regia, montaggio, post produzione video -
regista, filmmaker e VFX artist: ha costruito la sua carriera realizzando spot pubblicitari, videoclip musicali, cortometraggi e documentari; Marco Livi, che ha curato la produzione, Creative director con background nel mondo digitale, un riferimento nella comunicazione integrata. Ha fondato un’associazione di musica elettronica a Bologna e guida progetti visivi per brand e arte. Infine Luca Vagnini, che si è occupato della direzione artistica, graphic designer: ha collaborato con alcuni dei principali brand italiani, occupandosi di comunicazione, product e interior design.
"Questo documentario nasce da un’esigenza - spiega Marco Livi - perché anche noi abbiamo fatto parte di quel contesto ed era importante portare alla luce ciò che nel tempo è andato perso, dato che i graffiti non durano per sempre. Alcuni, anche quelli che hanno segnato un’epoca, non ci sono più, alcuni perché cancellati in modo anche un po’ duro, con relative discussioni. Mentre la ’Hall of Fame’ la potete ancora ammirare lungo le murate del torrente Genica: i disegni della ’old school’ sono vicino ai Parioli, mentre quelli della nuova generazione si trovano in via Belgioioso, nel quartiere di Pantano".
Elisabetta Ferri