Pornografia, cyberbullismo, sfide folli. Il viaggio di un prof negli incubi del web

Giammarco Cecconi, insegnante di lettere, ha scritto un libro sul fenomeno. Lo presenterà al Salone di Francoforte

Gli incubi del cyberbullismo raccolto nel libro di un professore pesarese

Gli incubi del cyberbullismo raccolto nel libro di un professore pesarese

Pesaro, 20 settembre 2023 – Dei 45 giorni trascorsi in Rete tra i pericoli e le minacce che caratterizzano la navigazione degli studenti adolescenti, il professore di lettere pesarese Giammarco Cecconi ne ha redatto un diario, pubblicato da “Letteratura Alternativa Edizioni“. L’opera, “45 giorni in Rete“, ha avuto tale eco che la casa editrice ha appena comunicato all’autore la presenza del titolo al Salone del libro di Francoforte. La prefazione, curata dal già sostituto commissario della Polizia di Stato, Marco Lanzi, esperto di bullismo e cyberbullismo, non fa che confermare l’importanza dell’indagine fatta dal prof, consumando notti insonni nell’esplorazione di un mondo fin troppo vasto per avere consapevolezza di tutte le insidie.

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"Internet è costellata da fallimenti sociali – osserva Lanzi –: si può mentire, perseguitare; spillare soldi; essere aggressivi; diffamare e calunniare senza limiti. Questo libro, combinazione di informazioni approfondite ed esempi reali, narrati da adolescenti in prima persona sotto forma di diario, è un riferimento: una guida per affrontare una vera emergenza". Per Lanzi il libro può essere una bussola per genitori, insegnanti, educatori perché, chi tra gli adolescenti offende, minaccia, istiga ad atti autolesionistici commette reati, spesso può ignorare la gravità di quanto commesso e sottostima il disagio e il danno procurati alla vittima.

Per esempio in data domenica 12 gennaio Cecconi riporta la testimonianza di Max, 14 anni, autore di un fotomontaggio “hot“: con l’amico Luca ha scaricato un’applicazione per lo smart phone che “spoglia le ragazze“ cioé usa l’intelligenza artificale per denudare una ragazza, partendo da una foto presa sul profilo social. I commenti dei due ragazzini sono inclementi: "Romina sembra una balena! Nicole invece è bellissima. Le foto sembrano proprio vere: le terremo per noi, per ridere, ma so che Luca non resisterà molto senza farle vedere in chat". I due ignorano che anche in presenza di materiale contraffatto, possedere quelle foto è reato: detenzione di materiale pedopornografico. Perché si configuri il reato "basta solo averla nel cellulare o addirittura averle ancora nel cestino del computer".

Lunedì 11 febbraio, Cecconi, annota la testimonianza della 13enne Nicole: "Sono distrutta. Ho scoperto che girano delle mie foto in chat. Non le ho ancora viste, ma Wilma mi ha detto che in quelle foto sono nuda. Come è possibile? E’ un vero incubo...". In effetti è uscito un articolo di stampa sulla cronaca di Latina il 23 settembre scorso di una prof “spogliata“ con l’app citata. Il 26 giugno Cecconi annota la compravendita on line del 12enne Leonardo, quindi illegale a quell’età, con lo scambio avvenuto al Parco Miralfiore. Il ragazzino ha venduto per 90 euro una macchinina in metallo: con il profitto vorrebbe provare la sigaretta elettronica. Il libro racconta atti di bullismo, cyberbullismo, challenge autolesionistici, sexting; flaming; harassment; denigration; exclusion promossi da adolescenti contro coetanei inermi. Ci scusiamo ma gli inglesismi sono d’obbligo nella Rete che ha una dimensione globale: sfugge al tradizionale controllo territoriale, così come può sfuggire ai genitori il controllo del cellulare dei propri figli.

Da qui l’idea del glossario, alla fine del libro. Citiamo, per esempio il vamping: chi sa cosa sia è un pezzo avanti. "Vamping – spiega Cecconi – è quando un ragazzo non dorme più e trascorre la notte su Pc o social: è sempre più diffuso. Nel libro racconto di Carlo, 14 anni, che mette la sveglia alle 2 di notte per mettersi a giocare su una piattaforma web diventata popolarissima tra i ragazzi. E’ un sito pieno di giochi on line, in grado di dare dipendenza". Spesso le gare fatte dagli adolescenti possono procurare danni fisici permanenti o addirittura essere letali. La 14enne Martina testimonia di essersi procurata “la cicatrice francese“, mentre il 13enne Mirco racconta del Coronavirus Challenge, sperimentato con Andrea alla stazione del treno: la gara è baciare cose sporche. Mirco lecca la ciambella del water. C’è chi, invece, arriva ad ustionarsi con un deodorante. La derisione e l’isolamento può colpire “gli sfigati con il sostegno“ oppure “Sfigamen“, un 13enne che bullizzato dai compagni, è ripreso in un video diventato virale nel quale è stato costretto a mangiare la carta igienica.