REDAZIONE PESARO

Porto, lavori in alto mare. L’insabbiamento dei fondali lontano da una soluzione

Morsiani (Assonautica): "Non si capisce perché ma noi per l’autorità marittima arriviamo sempre ultimi. Ancora non si conosce l’esito dei carotaggi delle sabbie".

Morsiani (Assonautica): "Non si capisce perché ma noi per l’autorità marittima arriviamo sempre ultimi. Ancora non si conosce l’esito dei carotaggi delle sabbie".

Morsiani (Assonautica): "Non si capisce perché ma noi per l’autorità marittima arriviamo sempre ultimi. Ancora non si conosce l’esito dei carotaggi delle sabbie".

L’unica cosa che si è sbloccata è la licenza per la ristorazione del club nautico. Su tutto il resto, tra gli operatori, regna lo sconforto anche perché la situazione dell’insabbiamento dei fondali è ancora lontana dal trovare una soluzione. Dice il presidente di Assonautica Renato Morsiani che tra l’altro è anche presidente dell’ordine provinciale degli ingegneri: "Non si capisce il perché ma noi per l’autorità marittima del Medio Adriatico arriviamo sempre ultimi. Basterà solamente dire che ancora non si conosce l’esito dei carotaggi delle sabbie dei fondali e ormai sono passati diversi mesi". Regna lo sconforto perché sui temi veri del bacino non si vede soluzione a tempi brevi.

E’ dell’altro ieri una nota proprio dell’autorità portuale di Ancona che annuncia l’approvazione del bilancio preventivo per il prossimo anno, il 2025. Per il porto di Pesaro è previsto un solo lavoro: l’elettrificazione della banchine. Un problema che riguarda solamente il lato che dà verso la città e cioè quello dove, oltre ad un paio di motopesca, attraccano quasi tutti i giorni i Vessel e cioè le navi da trasporto che fanno la spola con le piattaforme in alto mare controllate dalle grandi compagnie petrolifere.

Quelle navi poi che hanno suscitato le proteste dei ‘portolotti’ perché devono tenere i motori sempre accessi e quindi la puzza del gasolio bruciato, con il vento da nord, arriva fino dentro le abitazioni. Di altri lavori riguardanti il porto cittadino non c’è alcuna menzione. Dice Aurelio Lonoce titolare di un cantiere lungo Strada tra I Due Porti: "Ho portato poco sopra il club Nautico un catamarano largo 9 metri e lungo 18 dove vanno ultimati i lavori di rifinitura e nei prossimi giorni dovrebbero arrivare dei clienti anche dall’estero. E’ stato costruito dalla società Topmarine di Terre Roveresche. Non abbiamo avuto problemi perché queste imbarcazioni pescano pochissimo. Ma una barca a vela Volly che è entrata in porto e che ha un deriva di oltre 4 metri ha avuto problemi ed ora per uscire per le prove in mare deve attendere l’alta marea che da noi fa salire il livello dell’acqua anche di 80 centimetri ed a volte un metro. Quello dell’insabbiamento è un grosso problema". Riprende Renato Morsiani: "La questione è molto seria e il problema del dragaggio va risolto anche in fretta perché la situazione è destinata a peggiorare anno dopo anno. Non solo c’è questo nodo sul tappeto, perché ancora non si ha alcuna traccia per esempio del Prg portuale che dovrebbe disciplinare tutte le attività che gravitano intorno al bacino".

Situazione che pare stia preoccupando anche la Capitaneria di Porto per questioni di sicurezza della navigazione soprattutto pensando ai maxi yacht che stanno tornando all’ancora al cantiere Navale. Una decina di giorni fa le eliche di un grosso motoscafo hanno sollevato la melma dal fondo facendo pensare ad un versamento e quindi ad un inquinamento.

m.g.