Propone massaggi hot ma il vero obiettivo è rubare Rolex

Truffe a Pesaro: tentativi di furto di orologi Rolex e truffa telefonica mettono in allarme i cittadini. Un uomo e una donna cercano di rubare orologi falsi usando scuse ingannevoli, mentre una famiglia sfugge per poco a una truffa telefonica che coinvolge la presunta detenzione della figlia. La polizia non ha ancora individuato i truffatori.

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Formosa, sui 30-35 anni, capelli neri con riflessi rossi tirati dietro la nuca. Nazionalità dell’est con un buon italiano e un complice da qualche parte nella zona di viale Piave, accanto a Rocca Costanza. Con fare gentile si avvicina e chiede: "Scusi sto cercando via San Martino. Me la sa indicare?". Poi guarda il polso della vittima prescelta, che è però senza orologio. Due moine, saluta e riprende a camminare lungo viale Piave. Dove vede in lontananza un professionista abbastanza noto in città con un Rolex (falso) al polso. La vittima. Come sopra: "Scusi sa dove si trova via San Martino?". La scusa per attaccare bottone, dopodiché si avvicina alla vittima e parte in quarta: "Io sono molto brava a fare massaggi – dice –, venga con me". Il professionista tergiversa e quindi racconta: "Ad un certo punto mi viene addosso e mi dice ‘tu sei un uomo molto bello...‘. A quel punto ho mangiato la foglia ed appena ho sentito che mi afferrava il polso ho immediatamente allargato la mano per non far scivolare via l’orologio, fra l’altro un Rolex farlocco che uso per lavoro. Dico alla signorina: ‘Guardi che ha sbagliato bersaglio ed inoltre l’orologio non vale assolutamente nulla". La signorina comunque non si è arresa subito cercando di far cadere in tentazione il professionista in un incontro ravvicinato con le sue grazie. Inutilmente. Non risultavano in Questura denunce per furto di orologi Rolex.

Ma nei giorni scorsi, una famiglia pesarese è sfuggita per un soffio ad una truffa telefonica: "Sua figlia ha avuto un incidente. Siamo carabinieri e la ragazza è in questo momento è in stato di fermo e per tornare in libertà deve pagare una multa consistente", ha gettato nel panico una famiglia di viale Cesare Battisti. Telefonata particolareggiata sulla figlia che insegna a Roma. Genitori nel panico: "Ci abbiamo creduto, raccogliendo tutti gli oggetti di valore che avevamo in casa. Ci hanno detto di andarli a consegnare ad un carabiniere davanti al tribunale di Pesaro. Fortunatamente lì c’era una pattuglia vera che ci ha detto di non poter parcheggiare nell’area riservata. Gli abbiamo risposto che dovevamo consegnare i gioielli per far rimettere in libertà nostra figlia. Hanno capito subito che eravamo vittime di una truffa. Solo a quel punto siamo usciti dall’incubo ed abbiamo chiamato nostra figlia che ci ha risposto tranquillamente. E per noi è stata una rinascita". Nessuna traccia dei truffatori che sicuramente si trovavano nelle vicinanze.