CronacaGreen pass Pesaro, il ristorante con le leggi fai da te: "Qui non si controlla"

Green pass Pesaro, il ristorante con le leggi fai da te: "Qui non si controlla"

Alla Quercia di Sant’Andrea in Villis, il titolare Cristian Marinelli ha adottato la strategia della "vigile attesa " Ha scritto al Garante della privacy per avere certezze sul certificato verde: "Se non mi risponde, si entra"

L’ingresso del ristorante la Quercia di S.Andrea in Villis

L’ingresso del ristorante la Quercia di S.Andrea in Villis

Sant'Andrea in Villis (Fano), 24 gennaio 2022 - Al ristorante la Quercia di Sant’Andrea in Villis si entra senza green pass. O meglio, nessuno lo controlla. Il titolare Cristian Marinelli, che è un sì vax, ha affisso un cartello fitto di argomentazioni spiegando il perché. Ma al telefono, ha riassunto il concetto così: "Un giorno a dicembre, un cliente voleva querelarmi perché gli avevo chiesto il green pass. Mi ha detto che non avevo il diritto di sapere se lui avesse fatto o meno la puntura. Io gli ho risposto che ero tenuto a chiedere e mi ha detto che se avessi continuato ad insistere mi avrebbe mandato sotto processo per violazione della privacy. A quel punto, l’ho fatto accomodare e mangiare tranquillamente senza controllare niente. Poi mi sono informato e mi hanno detto che forse avrebbe potuto avere ragione. Allora, ho fatto una domanda via pec al garante della privacy per sapere se è legittimo chiedere il green pass. L’ho inviata il cinque gennaio e ancora non ho ricevuto risposta. Io aspetto e nel frattempo faccio entrare i clienti senza chiedergli il green pass. Non vogliono correre il rischio di una denuncia".

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Vaccino ai bambini: rischi e benefici, la 'lezione' di Burioni - Tampone fai da te: l’autotest funziona. In tre giorni arrivano certificato e Green pass Nel cartello affisso c’è scritto che "...vanno garantiti tutti, succede anche in tempo di guerra. Considerato tutto questo e volendo sempre essere un cittadino rispettoso della legge, di sé stesso e della sua clientela, al momento preferisco sospendere momentaneamente il controllo del green pass ai clienti che varcheranno la soglia della mia attività in attesa di un parere specifico che mi autorizzi a farlo". Per Marinelli, "qui il discorso è se chiudere, fallire oppure lavorare. E io voglio continuare a lavorare e dare da mangiare bene ai clienti. Io ho messo il cartello da due giorni, cioè da venerdì giorno di riapertura. La gente lo ha letto e si è comportata di conseguenza, cioè non lo ha mostrato perché noi senza una risposta del garante non lo chiediamo. Se dobbiamo fallire, fallisco a modo mio. Devono convincermi per fare le cose, e io sono fatto così". «Ho fatto la mia parte nella battaglia contro il covid – dice Marinelli – ma il ristoratore che deve chiedere conto delle vaccinazioni ad un cliente non posso accettarlo come un’imposizione. La legge non è chiara su questo e vorrei tanto che lo fosse. Siccome non so a chi rivolgermi eccetto il garante della privacy, ecco che sono a chiedere di avere delle spiegazioni. Non sono un no vax, anzi, ma sono geloso del mio lavoro e anche della dignità. Se posso avere quel tipo di potere, eseguo, altrimenti no. Vediamo chi si stanca prima: io a non chiedere il green pass oppure il garante della privacy a non rispondermi".