Sanità, il valzer degli addii. Si dimette anche Berselli. È il direttore sanitario

Dopo l’annuncio del prepensionamento di Nadia Storti, lascia pure il numero 2. Resterà a capo della Unità operativa Qualità accreditamento e formazione.

Sanità, il valzer degli addii. Si dimette anche Berselli. È il direttore sanitario

Sanità, il valzer degli addii. Si dimette anche Berselli. È il direttore sanitario

di Benedetta Iacomucci

L’impressione è quella di una nave che affonda, con un fuggi fuggi generale che comincia proprio dal capitano. Dopo il pensionamento anticipato del direttore generale dell’Ast 1 Nadia Storti, un’altra figura importante è salita sulla scialuppa: si tratta, nella gerarchia dell’azienda, del numero due, ovvero Edoardo Berselli, direttore sanitario dal 2016, quando fu designato assieme a Maria Capalbo.

Per Edoardo Berselli non si tratta di un prepensionamento, per il quale mancano ancora i requisiti anagrafici, ma di dimissioni dall’incarico di direttore sanitario, per altro non ancora formalizzate, ma assolutamente volute, come d’altronde non nascondeva da diverso tempo.

Il direttore sanitario ha messo nero su bianco – ci sarebbe una ’pec’ a certificarlo – la sua volontà di recedere dall’incarico dal primo maggio, per dedicarsi esclusivamente a quello di direttore dell’Unità operativa complessa Qualità Accreditamento e Formazione. Un desiderio che Berselli aveva già manifestato sin dall’arrivo del commissario Gentili, poi sostituito nel maggio scorso da Storti. Ma in entrambi i casi gli era stato chiesto di ritardare l’addio per continuare a dare il suo contributo nella delicata gestione del passaggio dall’azienda ospedaliera Marche Nord all’Azienda sanitaria territoriale. Ed è proprio per evitare che, ancora una volta, gli potesse essere chiesto di rimandare i suoi piani professionali, che il dottor Berselli ha deciso di giocare d’anticipo.

Gli effetti della sua decisione saranno effettivi dal primo maggio, contestualmente all’addio di Nadia Storti. Dopodiché, quando mancherà un mese alle elezioni, occorrerà nominare entrambe le figure, o magari si deciderà di gestire la delicata fase prima del voto con un incarico ad interim. Al momento non è dato sapere.

Certamente è un gesto che provoca un ulteriore sconquasso negli equilibri della sanità locale, sia per i dipendenti che per i cittadini. E non mancherà di sollevare polemiche tra quanti rilevano responsabilità politiche alla base della fuga di tanti professionisti. In questo caso, va ribadito, Berselli resta all’Ast, ma lascia vuota la casella del direttore sanitario, che è fondamentalmente il responsabile della qualità ed efficienza della produzione di prestazioni e servizi. Insomma, un ruolo che non può permettersi di rimanere senza governo per troppo tempo.