REDAZIONE PESARO

"Sei una cagna, ti sgozzo". Ma l’uomo è stato assolto

"Sei una puttana, sei una cagna". "Ti sgozzo davanti ai bambini", "Non tornare più, non tornare perché io ti uccido,...

Un’aula del tribunale di Pesaro, dove ieri si è svolta l’udienza che alla fine ha visto assolto il 42enne. per maltrattamenti in famiglia

Un’aula del tribunale di Pesaro, dove ieri si è svolta l’udienza che alla fine ha visto assolto il 42enne. per maltrattamenti in famiglia

"Sei una puttana, sei una cagna". "Ti sgozzo davanti ai bambini", "Non tornare più, non tornare perché io ti uccido, te lo giuro". "Ti porto via i bambini". Erano queste le frasi che , secondo la procura, un 42enne originario di fuori regione ma residente in città diceva alla sua convivente, di un anno più giovane. Parole evidentemente non proprio gentili, tanto che l’uomo era finito sotto processo per maltrattamenti in famiglia, con l’aggravante del fatto che quelle frasi le aveva pronunciate in presenza dei figli minori della coppia. L’accusa sostiene che quel tipo di maltrattamento – non fisico, ma solo psicologico – sarebbe durato per oltre un anno, dal febbraio del 2022 fino all’aprile del 2023.

Solo che ieri mattina il collegio dei giudici presieduto da Lorena Mussoni ha assolto l’uomo, che era difeso dall’avvocatessa Annunziata Cerboni Bajardi, del foro di Pesaro, "perchè il fatto non sussiste". Il pm, Maria Letizia Fucci, aveva chiesto per il 42enne una pena di due anni.

Ora, tra 90 giorni, sarà possibile leggere le motivazioni dell’assoluzione. Al momento, i giudici hanno evidentemente dato fede a quello che aveva sostenuto la difesa dell’uomo, nel corso delle udienze. E cioè che le offese e le minacce tra lui e la compagna erano reciproche – l’uomo in realtà aveva ammesso parte delle frasi che l’accusa gli contestava – ma che in questo comportamento non c’era stata da parte dell’imputato reiterazione e continuità, in modo tale da non realizzare una reale sopraffazione di lui a danno di lei nel rapporto, quella sopraffazione che configura il reato di maltrattamento. Le frasi offensive e le minacce si sarebbero verificate poi , per la difesa, in un arco temporale limitato. Insomma, un tipico conflitto famigliare.

ale.maz.