"Sospensione sì, ma stiano in classe"

Il decreto mira a ristabilire la responsabilità individuale degli studenti, secondo la preside Lucia Nonni. L'abolizione della sospensione senza obbligo di frequenza è vista positivamente, con l'accento sull'importanza dell'educazione e della riflessione attiva come risposta alle azioni degli studenti.

"Sospensione sì, ma stiano in classe"

Lucia Nonni, preside del liceo artistico Scuola del Libro di Urbino: «Interrogarsi sui ragazzi è necessario»

"ll decreto punta al rispristino della responsabilità individuale– osserva Lucia Nonni, preside del liceo artistico Scuola del Libro di Urbino –. Interrogarsi sulle azioni degli studenti e rispondere da educatori in modo adeguato è necessario. Ottima anche l’abolizione della sospensione senza obbligo di frequenza. Fino ad ora i Consigli di classe deliberavano per un massimo di 15 giorni, mentre il Consiglio di Istituto per più di 15 giorni. Io ho sempre optato per la “sospensione con obbligo di frequenza”: non ho mai ritenuto efficace lasciare “da solo” il ragazzo a casa. Con il Consiglio di Classe ho sempre consentito la frequenza allo studente sospeso per muovere in lui, con specifiche attività, un’adeguata riflessione".