Spari contro le auto in sosta a Canavaccio, la locale squadra di caccia al cinghiale prende le distanze. L’episodio, avvenuto la mattina di domenica scorsa, di cui si è parlato su queste colonne, aveva destato preoccupazione da parte dei residenti di via Santa Maria Pomonte, una zona residenziale a ridosso delle Cesane.
Un grosso pallino sparato da un fucile da caccia aveva infatti colpito il parabrezza di una vettura, parcheggiata dinanzi un’abitazione, che si trova a ridosso della boscaglia delle Cesane. "I capisquadra del gruppo di caccia al cinghiale – scrive in una nota il sodalizio – hanno subito appurato che l’accaduto non ha nulla a che vedere con le proprie attività venatorie, precisando che queste sono state sempre svolte rispettando le regole, ma soprattutto avendo la scrupolosa cura della sicurezza di persone e cose".
Infine, gli esponenti della squadra ipotizzano l’identità di responsabili degli spari: "Si deve individuare chi spara a tutte le ore, senza seguire regole, colpendo lepri e altri animali nella zona di Canavaccio". Sulla base del tipo di cartuccia impiegata, i cacciatori puntano il dito contro i bracconieri: "Forse si tratta di persone che non hanno nemmeno la licenza di caccia – conclude il sodalizio – ma confidiamo nel lavoro delle autorità, che arriveranno alla verità".
Sul luogo, nei giorni scorsi, si sono portati i carabinieri forestali, che hanno raccolto elementi utili alle indagini.
Marco D’Errico