
Lunano fa rima con Milano. Ma è più piccola di uno dei suoi rioni. Eppure le regole sono quelle. E non cambiano. Mauro Dini, sindaco del centro spalmato su una pedemontana al cospetto dell’Appennino e vice coordinatore Anci Marche Piccoli Comuni, non riesce a mettere i malumori sotto il tappeto: "Il paradosso c’è. E sia ben chiaro: non si mettono in discussione le norme di prevenzione. Le misure vanno seguite con scrupolo e attenzione, ed è bene ribadirlo. Però resto dell’idea che non si può applicare una normativa a Milano come in un Comune di un pugno di abitanti". Casi specifici ce ne sono. E Dini viene al dunque: "C’è un lato umano, diciamo parentale: se anche semplicemente si vuole andare a salutare uno dei propri cari che abita altrove, non ci si può andare. Penso a figli con genitori anziani e a casi di questo genere. Qui ne abbiamo diversi. Dunque, ritengo sia giusto mantenere alta e più che mai l’attenzione, ma mi pare che la normativa sia poco adatta per le nostre piccole realtà".
Quindi Dini lancia un appello: "Quello di applicare alle piccole realtà una deroga per quanto concerne lo spostamento tra comuni. Non consentire un augurio a un genitore o ad un parente mi pare una questione significativa che merita una deroga". Quanto a possibili organizzazioni di manifestazioni, Dini è chiaro: "No, assolutamente. Non riteniamo corretto esaperare il clima che è già bello caldo. Evitiamo".
Non troppo distante, anche Carpegna non fa rima con Milano. Ne ha ospitati, semmai, tanti di milanesi. Il sindaco Mirco Ruggeri è molto moderato: "Una realtà come la nostra non si può paragonare a comuni grandi. Limitare qui non è come limitare nelle grandi città. Però è anche vero che non mi sento di criticare le scelte del governo. Dal punto di vista sanitario mi devo adeguare".
Spiega ancora Ruggeri: "Ci sono molte cose da considerare, ci sono fior di scienziati che analizzano dati statistici. Mi devo fidare, capendo le limitazioni". C’è una questione sanitaria troppo delicata. E Ruggeri sottolinea: "Non mi sento di fare polemiche. Ci sono disagi grossi nelle visite tra le famiglie, ma le motivazioni sanitarie sono importanti. Anche io ho parenti vicino e non li posso vedere. Vorrà dire che li sentirò per telefono". Intanto si attendono news da Ancona. E magari anche contatti con Roma e il Ministero. Sono in parecchi, nelle vallate della provincia, ad attendere come "pianificare" un saluto ai propri cari.
Giorgio Guidelli