REDAZIONE PESARO

Tradito il patto con Monteciccardo: "Pesaro ci doveva 5 milioni"

"Nei primi tre anni avremmo dvouto avere investimenti per 5 milioni di euro, mentre oggi ne vediamo impegnati 3,5 milioni"....

"Nei primi tre anni avremmo dvouto avere investimenti per 5 milioni di euro, mentre oggi ne vediamo impegnati 3,5 milioni"....

"Nei primi tre anni avremmo dvouto avere investimenti per 5 milioni di euro, mentre oggi ne vediamo impegnati 3,5 milioni"....

"Nei primi tre anni avremmo dvouto avere investimenti per 5 milioni di euro, mentre oggi ne vediamo impegnati 3,5 milioni". Marika Pierucci, prosindaco di Monteciccardo, con voce ferma ha inchiodato ai numeri le mancate promesse di Pesaro, intervenendo ieri in Consiglio nell’argomentare il proprio voto contrario al bilancio di previsione (approvato). Il calice è amaro perché "non tutte le risorse riconosciute a Monteciccardo sono state messe a terra – spiega Pierucci – quindi davanti ad un residente di Monteciccardo si fa fatica a far apprezzare quello che è rimasto sulla carta. Ma la delusione è forte se si pensa che Pesaro ha avuto altri benefici dalla fusione che hanno avuto un valore economico: pensiamo ai punteggi più alti fatti valere nei bandi a favore dei processi di fusione tra enti. E ad altri canali di finanziamento previsti dalla riforma Delrio. Insomma – ha osservato Pierucci – a lamentarsi i cittadini di Monteciccardo hanno ragione da vendere".

Il sindaco Andrea Biancani ha ascoltato Pierucci per poi osservare: "Sono tanti gli investimenti previsti per Monteciccardo – ha detto –: vanno dall’ampliamento della scuola di via Fabbri (767mila euro) alla riqualificazione del circolo ricreativo in via Molini (300mila euro). E poi abbiamo provveduto a sistemare il campetto e l’illuminazione anche nella strada provinciale, oltre che nell’intero Municipio (inclusa Villa Betti); ricordo i lavori in corso sulle Mura storiche (con un investimento di oltre 500mila euro). Riteniamo che gli investimenti – ha detto Biancani – vadano valutati insieme ai residenti volta per volta. Stabilite le priorità si porteranno avanti in base alle risorse dello stesso Comune". Pierucci ha sorriso, ma non ha allentato la morsa: "Ad oggi nessuno dei tre pilastri su cui si è basata l’intesa tra Monteciccardo e Pesaro per la fusione è stato onorato degnamente: status di municipio; servizi e piano economico. Non ci possiamo accontentare delle briciole. Monteciccardo era un Comune con 11 dipendenti e tutti i principali servizi di un ente locale. Il decentramento che ci spetta di diritto oggi è monco: abbiamo solo uno sportello in loco, quello dei demografici con una impiegata all’anagrafe e, una volta alla settimana, l’ufficio tecnico per la parte dell’edilizia privata. Insomma è una situazione paradossale, rispetto agli impegni presi a monte. Tradendo il patto allegato al documento di fusione non c’è stato ancora il riconoscimento pieno dello stato di consigliere: tutto oggi si svolge sul volontariato di noi consiglieri. Occuparsi di un territorio di 30 chilometri quadrati non è una passeggiata. purtroppo non abbiamo la dovuta attenzione quando ci rivolgiamo agli uffici di Pesaro. Ci aspettiamo un cambio di passo per 1600 cittadini assolutamente scontenti. La gente ha dato fiducia a Pesaro: vuole che i patti siano rispettati".

Solidea Vitali Rosati

19 oratori online19 online