Un concorso per valorizzare il nostro entroterra, sulle orme del narratore Dino Tiberi. È l’idea dell’associazione ‘Il Ranco’, fondata meno di un anno fa a Pieve di Cagna proprio in memoria dell’ex insegnante, scrittore e politico urbinate, che ha presentato ieri la prima edizione di una competizione tutta nuova. "Dopo alcune iniziative nel periodo autunnale e natalizio che hanno avuto un buon successo – ha detto Pierpaolo Tiberi, presidente del sodalizio – ora, anche per farci conoscere maggiormente, abbiamo ideato due bandi di concorso, uno di tipo artistico e uno letterario, che scadranno rispettivamente a fine aprile e a fine maggio. Avremo due commissioni separate di esperti che giudicheranno gli elaborati, e ci sarà l’assegnazione dei premi ai primi tre classificati delle due categorie: 200 euro ai vincitori, 100 ai secondi e una targa ai terzi posti".
Il bando per quello letterario è limitato a opere già pubblicate tra 2018 e 2024: "Possono essere racconti o romanzi – spiega Tiziano Mancini, referente della parte letteraria – che però valorizzino la storia e le tradizioni rurali dell’entroterra marchigiano, come Dino Tiberi fece coi suoi noti volumi. L’auspicio è che ci siano autori anche sconosciuti del nostro territorio che vogliano farsi conoscere, o comunque concorrere a riscoprire le bellezze del nostro territorio. Poi a Pieve di Cagna speriamo di realizzare una bella giornata di cultura e premiazioni, durante l’estate". La parte artistica invece è riservata agli alunni delle classi terze, quarte e quinte dei licei artistici della regione Marche, ed è curata da Nino Aliventi: "Il mio rapporto inizia con Tiberi tanti anni fa per l’illustrazione dei suoi libri; ora nel concorso chiediamo agli studenti di mettere sul foglio con la loro tecnica preferita un elaborato che a Dino sicuramente sarebbe piaciuto: qualcosa di attinente alle tradizioni rurali, alle genti dell’entroterra e alla loro storia. Auspichiamo che i giovani realizzino con le loro mani, senza uso del computer e dell’intelligenza artificiale, la propria opera, stimolandoli alla conoscenza del paesaggio agreste, della ruralità, degli attrezzi contadini, delle colline e della macchia". Giovanni Volponi