ALESSIO ZAFFINI
Cronaca

Una cascina diventata villa. Pavarotti, i disegni, i pranzi infiniti: "Qui luce e mare sono speciali"

La figlia Giuliana spiega ai visitatori come il padre ha vissuto il paradiso che si affaccia sulla Baia "Si iniziava alle 12, si chiudeva alle 17: e non ci si poteva alzare finchè tutti non avevano finito".

Una cascina diventata villa. Pavarotti, i disegni, i pranzi infiniti: "Qui luce e mare sono speciali"

Ore 10, ieri mattina. Si aprono i cancelli di Villa Giulia, cioè casa Pavarotti, in Baia Flaminia. Appena si varca la soglia della proprietà, si sente una voce che canta: è quella del Maestro, che accoglie turisti e visitatori, durante le due giornate del Fai, con il suo canto. Dopo una breve salita, si può notare la cascina bianca dalle imposte blu, luogo che ha visto ospiti personaggi come Lucio Dalla o Zucchero. Il tour comincia, e ad accogliere i curiosi ed amanti del tenore è Giuliana Pavarotti, la figlia. "Questa era una cascina del conte Castelbarco, che mio padre comprò e nella quale venimmo ad abitare nel 1975 - racconta Giuliana -. Papà amava Pesaro, ci veniva ogni volta che poteva. Diceva sempre che qui c’era il mare più bello che lui avesse mai visto e, la sera, si sedeva nel tavolo vicino alla piscina, che dà sulla spiaggia, e si metteva a disegnare. Diceva che la luce era qualcosa di speciale. Qui accoglieva sempre tutti, non si sarebbe mai fatto sfuggire l’occasione di organizzare una cena tra amici. Per non parlare del pranzo, poi. Iniziava alle 12 e finiva alle 17 e non ci si poteva alzare finché tutti non avevano finito di mangiare. Era bellissimo. Veniva qui anche per studiare e preparare le opere che avrebbe dovuto portare in scena. Inoltre, insegnava anche canto. Negli ultimi mesi di vita, papà si volle circondare di cantanti e, nonostante fosse allettato, riusciva sempre a correggerli". Nella sala del canto, infatti, accanto alla palestra del tenore, svetta il ritratto dello stesso Pavarotti, che tutt’ora guarda sorridente gli ospiti che entrano in casa sua, come se invitati da lui stesso: "Luciano amava la compagnia dei suoi allievi - spiega Stefano Gottin, presidente della WunderKammer Orchestra, nonché amico della famiglia Pavarotti -. Siccome sapeva che, per passione della musica, giravo spesso nei conservatori italiani, quando venivo giù da Torino per trovarlo, mi domandava sempre ’Campione, che cantanti nuovi hai da propormi?’. È stato un maestro per molte persone, un amico, non inferiore ai grandi dell’opera come Caruso o Gigli, nonostante quello che lui pensava".

Oltre a Villa Giulia, altre località hanno aperto le loro porte ai turisti: a Fano, ad esempio, grande successo per il Fano Center Marine, laboratorio di ricerca per la biodiversità, delle risorse e delle tecnologie marine. Ottima risposta anche per l’Orto Botanico dell’Università di Urbino, che con le sue particolarità ha saputo conquistare gli amanti delle piante. Anche oggi, questi tre edifici saranno aperti, ma non solo: saranno aperti anche l’Abbazia di San Michele Arcangelo a Lamoli di Borgo Pace, la Casa Museo Cesarini e la Cattedrale a Fossombrone, Villa Severi a Pesaro, l’Ecomuseo della Civiltà Appenninica Umbro-Marchigiana a Serra Sant’Abbondio, con il suo splendido castello del XII secolo, le collezioni mineralogiche e naturalistiche ad Urbino, come anche il Gabinetto di fisica al collegio Raffaello, il Museo dei gessi di Palazzo Albani e la Pieve di Santo Stefano. A Pergola, invece, saranno aperte le due chiese di Santa Maria Assunta, una detta "del cimitero" e l’altra detta "dell’oratorio". Infine, a Vallefoglia, il meraviglioso borgo medievale di Montefabbri. Insomma, sicuramente per una domenica alternativa, c’è l’imbarazzo della scelta.