Vaccino covid Pesaro: code e proteste, nel modello manca la voce Johnson

Sorpresa per centinaia di persone che avevano scaricato i fogli non aggiornati da internet: all’ex Ristò rispediti indietro dall’accettazione

I vaccinandi in fila ieri al Ristò: somministrate anche dosi del vaccino Johnson & Johnson

I vaccinandi in fila ieri al Ristò: somministrate anche dosi del vaccino Johnson & Johnson

Pesaro, 25 maggio 2021 - Sono le 13,30 di domenica pomeriggio. L’area dell’ex Ristò è affollata. Lungo il corridoio che porta alla zona delle vaccinazioni si riversano centinaia di persone. Molte di loro hanno in mano i fogli da compilare: una serie di spazi da barrare con crocette per certificare il proprio stato di salute, le eventuali predisposizioni ad allergie, le informazioni utili per vaccinarsi ed altro di indispensabile per potere accedere alla vaccinazione. Moduli scaricabili da internet, oppure compilabili direttamente sul posto. La prassi è identica per tutti: misurazione della temperatura corporea, compilazione dei moduli, accesso all’area di attesa per la chiamata del vaccino. Ma qualcosa non funziona.

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Diverse persone vengono rimandate indietro proprio all’accettazione, dopo che avevano fatto mezz’ora di fila e anche di più. C’è infatti un inconveniente nei fogli che devono compilare e consegnare, qualcosa che è loro sfuggito: devono compilare il modello D che però manca di una voce essenziale. Cosa è accaduto? Non era stato aggiornato il sistema internet per lo stampato dei fogli dello stesso modello D.

In sostanza, chi aveva pensato di avvantaggiarsi, scaricando da casa via internet il modello D nella speranza di accelerare le operazioni all’ex Ristò, ha dovuto constatare che nel foglio stampato mancava la voce del vaccino previsto per quella giornata ovvero la dicitura relativa al siero Janssen di Johnson & Johnson. Un problema che hanno avuto sia le persone che si sottoponevano alla prima dose, che quelle invece arrivate all’ex Ristò per la seconda.

Un imprevisto che è costato un super lavoro al personale della Protezione civile, che si è visto letteralmente assalito da centinaia di persone che incessantemente, dalle 13,30 alle 18, sono tornate indietro dall’accettazione e fino al gazebo esterno installato di fronte all’Ipermercato, adiacente all’entrata, per chiedere aiuto. 

Numerose le proteste: "Ma come si fa, ci fanno perdere un sacco di tempo, bastava aggiornare il sistema", il commento comune delle persone, alcune delle quali se la sono presa anche con il personale della Protezione civile che però non aveva alcuna responsabilità sull’accaduto e che anzi ha cercato di aiutare tutti.

Nel corridoio dell’ipermercato dalle 13,30 alle 19 si è formata quindi una coda continua. Alla fine però tutti sono riusciti a vaccinarsi: nella sola giornata di domenica quasi mille persone, dai 40 ai 60 anni circa. Nessuno ha rifiutato il vaccino Johnson che è stato replicato anche ieri quando, in mattinata, si è riproposto lo stesso problema: il modulo D scaricato via internet non era aggiornato con la voce Johnson. Le operazioni sono state comunque più agevoli, grazie anche all’opera della Protezione civile che ha fornito tutta l’assistenza richiesta alle persone.

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