
Ieri in Prefettura sottoscritto il protocollo di intesa con il sottosegretario agli interni Emanuele Prisco. Ma la novità è che nella stessa area spunta la possibilità di realizzarci la sede della polizia.
"Da Case Bruciate a Case presidiate". La battuta è del prefetto Emanuela Saveria Greco. E’ stata la chiosa al proprio intervento tenuto ieri nel Salone Metaurense, nel presenziare alla firma del protocollo d’intesa tra Ministero degli Interni, Azienda sanitaria, Comune e Corpo nazionale dei vigili del fuoco riunitisi allo stesso tavolo per dare a Pesaro e Urbino una nuova caserma dei vigili del fuoco. La firma di ieri è stata messa in calce dall’onorevole Emanuele Prisco, sottosegretario agli Interni; dal presidente della Regione Francesco Acquaroli; dal Capo del corpo nazionale dei vigili del fuoco, Eros Mannino; dal sindaco di Pesaro Andrea Biancani e da Alberto Carelli, direttore generale dell’Azienda sanitaria Ast, proprietaria del terreno.
La nuova caserma potrà svilupparsi in un’area vasta 60mila metri quadrati, di cui edificabili 6mila metri quadrati. La zona in cui dovrebbe sorgere è molto più grande: l’Ast lì possiede 10 ettari. Tanto che Carelli ha detto: "Invito le istituzioni pubbliche a farsi avanti con progettualità che possano portare ulteriore valore al territorio". La caserma interesserà una porzione inclusa tra Strada Montefeltro e Case Bruciate. Nell’arco di tre anni – è il termine dell’intesa – si dovrebbe partire con i lavori: l’Ast farà fare una perizia per calcolare il prezzo di vendita. Questo dovrà essere avallato dal Demanio. In contemporanea i vigili del fuoco attiveranno la progettazione. L’onorevole Prisco ha confermato che "il Ministero sta approntando le risorse sia per la progettazione che per il successivo finanziamento dell’opera". Nessuno – dopo il precedente della caserma di Fano di cui si parla dal 2017 – ha voluto dare una stima dei tempi. Per la vicinanza con l’autostrada la collocazione è stata definita ottima dal sidaco Biancani e strategica dal presidente Acquaroli. Il primo ha anche ricordato che quando Società Autostrade terminerà le opere compensative la viabilità migliorerà "perché un nuova strada andrà a collegare la vecchia Montefeltro con la Montelabattese".
A prefigurare perché quello che si vorrebbe costruire a Case Bruciate sarà molto più di una caserma provinciale dei vigili del fuoco sono stati Prisco, Mannino e anche il direttore delle Marche, Vincenzo Bernardo che hanno parlato della possibilità di servire l’area con un eliporto e di ospitare un Capi, struttura solitamente di stazza interregionale. "Si tratta di una struttura di difesa civile – ci ha spiegato il comandante provinciale Lodovico Camilletti – che ospita tutti gli aspetti logistici necessari ad affrontare una calamità. E’ in capo alla protezione civile". Seduti in prima fila gli assessori regionali Francesco Baldelli e Stefano Aguzzi – ringraziati tra gli altri dal prefetto – spiegano: "Superati con accorgimenti tecnici gli aspetti idrogeologici – ha detto Baldelli – il terreno sarà idoneo ad ospitare una vera cittadella della sicurezza. Il terreno si presta ad un ampliamento delle funzioni dei vigili del fuoco per l’intero centro Italia, non soltanto per Pesaro". Ecco, il Prefetto Greco con la sua battuta si riferiva a questo tipo di ampliamento. Ma a leggegre tra le righe dei vari interventi c’è venuto il sospetto che la zona a valle di Case Bruciate possa essere anche quella idonea per ospitare la sede della nuova questura. Potrebbe essere? Se fosse, a maggior ragione sarebbero “Case presidiate“. Pubblicamente Prisco, al corrente della questione, ha glissato dicendo che ne parlerà con il Capo della Polizia.