
Il sindaco invece di nominarlo di nuovo ha scelto la strada più tortuosa. La protesta del centrodestra: "Arroganza istituzionale, così restiamo sospesi".
Sul ‘caso-Vimini’ il Comune tira dritto e impugna la delibera dell’anticorruzione. È quanto ha annunciato ieri il sindaco Andrea Biancani in consiglio comunale in risposta a un’interrogazione del centrodestra, sulla delibera Anac dello scorso 26 marzo. Con quell’atto l’Autorità anticorruzione ha contestato l’incarico dell’assessore e vicesindaco Daniele Vimini alla presidenza del Rof e della Fondazione Pescheria. Secondo la normativa in vigore fino allo scorso febbraio (modificata con l’ultimo ‘Milleproroghe’), infatti, quegli incarichi non sarebbero conferibili nei confronti di chi, nei due anni precedenti, siano stati componenti della giunta o del consiglio. E secondo l’Anac Vimini è come se non fosse mai stato presidente visto che l’inconferibilità è un vizio che opera retroattivamente. Mentre dalla presidenza della Pescheria Vimini si è dimesso lo scorso 21 marzo, l’incarico alla presidenza del Rof il vicesindaco ha più volte dichiarato di non volerlo lasciare. Nel frattempo, la legge è cambiata e i motivi che impedivano la nomina di Vimini sono stati rimossi con una nuova legge dallo scorso febbraio.
Biancani, secondo quanto evidenziato dall’Anac, avrebbe potuto quindi semplicemente nominare Vimini, a partire da ora, alla presidenza del Rof. Il primo cittadino, invece, ha annunciato di voler percorrere la più tortuosa (e dispendiosa) strada dell’impugnativa davanti alle corti competenti (Tar e Consiglio di Stato). "Allora – ha esordito Biancani - all’interrogazione dei consiglieri risponderò in maniera molto schematica. L’attuale presidente del Rof è il vicesindaco Daniele Vimini. Il Comune di Pesaro ha deciso di impugnare la delibera Anac. Non la impugnerà il vicesindaco, ma è il Comune che ha deciso farlo, perché ritiene di aver agito correttamente in linea con le prassi nazionali delle fondazioni culturali. E comunque voglio ricordare che le nomine le fa sicuramente il sindaco, però non è che il sindaco si alza la mattina, prende un foglio e fa la nomina, abbiamo una struttura tecnica che legittima le nomine che il sindaco fa. Io do per scontato che ci sia correttezza e legittimità. La nomina viene da un iter burocratico che presume la legittimità da parte di tutto il servizio, dal segretario generale comunale a tutti i vari dirigenti". La risposta del sindaco non ha chiarito i dubbi del centrodestra.
"Ma quindi quanto stabilito dall’Anac nella delibera 119 è come se fosse carta straccia – ha ribattuto la consigliera Giulia Marchionni (Pesaro Svolta)-? Nel frattempo, noi rimaniamo sospesi. Il Rof è un organo fondamentale, non solo per il prestigio che porta nel mondo ma anche per la possibilità che offre di accedere, ogni anno, a dei contributi da parte dello Stato". "Restiamo sconcertati e preoccupati di fronte alla risposta del sindaco Andrea Biancani – si legge in una nota dei consiglieri di centrodestra – . Invece di prendere atto della delibera dell’Anac che ha sancito in modo inequivocabile l’inconferibilità dell’incarico di presidente del Cda della Fondazione Rof a Daniele Vimini, il sindaco prosegue come se nulla fosse, confermando proprio Vimini come presidente e impugnando la decisione. È un fatto gravissimo. Il sindaco non rispetta il pronunciamento di un’autorità indipendente, che ha rilevato una violazione palese. Vimini non si può dimettere da un incarico che giuridicamente non ha mai ricoperto. Questo è un punto dirimente: non è questione di opinioni, ma di diritto e legalità. Biancani, con una arroganza istituzionale, finge che nulla sia accaduto e giustifica le sue decisioni appellandosi a generiche istruttorie tecniche".