ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Violenza sessuale nella villa del prete: ragazzina racconta gli abusi del sacerdote

La giovane avrebbe esposto una serie di fatti che hanno appesantito il quadro indiziario. L’indagato è don Roberto Pellizzari, il sacerdote di Sant’Angelo in Vado: ora si trova in Svizzera

A sinistra, don Roberto Pellizzari mentre celebra una messa, a destra la sua casa a Sant’Angelo in Vado sottoposta a sequestro dopo una minuziosa perquisizione

A sinistra, don Roberto Pellizzari mentre celebra una messa, a destra la sua casa a Sant’Angelo in Vado sottoposta a sequestro dopo una minuziosa perquisizione

Pesaro, 28 aprile 2024 – È stata ascoltata dalla Procura di Urbino la presunta vittima nell’inchiesta che ha coinvolto, con l’accusa di abuso su minore, il sacerdote 63enne Roberto Pellizzari, attualmente residente in Svizzera, la cui villa di Sant’Angelo in Vado era stata perquisita e posta sotto sequestro due settimane fa dalla polizia scientifica di Ancona.

Non si ferma dunque la Procura, che intende far luce sull’accaduto quanto prima ma soprattutto con tutte le cautele del caso dovute alla giovanissima età della presunta vittima minorenne. La raccolta di testimonianze era stata avviata ancora prima dei sigilli all’abitazione, già dai primi di marzo, quando erano state raccolte testimonianze da parte di persone vicine alla ragazza. Cosa sia emerso da queste testimonianze, compresa l’ultima, è coperto dal segreto di indagine. Gli inquirenti avevano messo i sigilli alla grande abitazione che si trova in via Piobbichese e, per molte ore, avevano passato al setaccio ogni stanza della grande casa messa in vendita dal parroco già dagli inizi del 2022. L’apertura del fascicolo d’indagine, da parte della Procura di Urbino che attualmente sta procedendo d’ufficio, risaliva al 2023: mesi dopo la Procura ha disposto questa perquisizione su larga scala, con l’utilizzo di otto agenti da Ancona e l’impiego di strumentazioni specifiche volte a cercare non solo impronte digitali ma anche eventuali liquidi biologici. E secondo fonti giornalistiche svizzere Roberto Pellizzari, per il quale non sono noti provvedimenti restrittivi né procedimenti penali a carico in Svizzera, si trova tuttora a Le Locle, sospeso dall’esercizio delle funzioni sacerdotali ma non trasferito.

Il vescovo di Friburgo Morerod lo aveva sospeso già dalla fine del settembre scorso ossia da quando il vescovo Salvucci aveva segnalato al Dicastero ecclesiastico e al proprio omologo elvetico un presunto caso abuso su minore che riguardava proprio Pellizzari, sacerdote della parrocchia locale. Quest’ultimo era ripartito stabilmente per la Svizzera nel 2022 dopo aver trascorso circa tre anni insieme alla mamma malata, assistita anche da una badante. La madre era stata poi ricoverata nel 2020 in una casa di riposo locale. In paese gli abitanti riferiscono di averlo visto l’ultima volta nel 2023: un soggiorno di circa un mese per il disbrigo del trasloco dei mobili mobili (in parte venduti ad un negozio della zona e in parte portati in Svizzera). Solo la maxi perquisizione e il sequestro della villa hanno sollevato un velo sulla vicenda.

L’interrogativo, tra i tanti, rimasto aperto, riguarda la tempistica ovvero la possibilità che siano emersi degli elementi di indagine nuovi da cui sia scaturita la necessità, a mesi di distanza rispetto all’apertura del fascicolo, di una ricerca di prove e tracce anche biologiche.