Vis, quando davvero tutto va storto. Ora l’obiettivo è scalare una posizione

A Rimini la conferma del momento nero. Playout ormai sicuri, meglio giocarli stando più in alto

Vis, quando davvero tutto va storto. Ora l’obiettivo è scalare una posizione

Vis, quando davvero tutto va storto. Ora l’obiettivo è scalare una posizione

Se una cosa può andar male, lo farà. Con Rimini, la Vis se l’è passate un po’ tutte le leggi di Murphy. Dopo aver perso le partite in cui si meritava altro, siamo arrivati al punto di perdere anche quelle giocate bene. Rimini allunga una serie nera: ci saranno molte vendette sportive da consumare negli anni a venire. "Prendiamoci il risultato e portiamolo a casa", ha detto mister Troise a fine partita dopo aver temuto il peggio con la punizione di Di Paola schiantatasi sul palo interno. Non ne va dritta una, anche con gli arbitri: Molina giù in area in avvio di gara dopo aver anticipato Gorelli, un primo tempo con ammonizioni a senso unico, la palla che non vuole entrare. E nel finale, more solito, la ciliegina del gol subìto sui titoli di coda. Fallo tutta la vita, quello di Delcarro su Mattioli, e ci stava anche il giallo. Ma Abdoulaye Diop, dal metro ondivago (prima lascia correre tutto, poi fischia ogni contatto, poi torna ad ignorare) dà via libera e Semeraro può imbeccare per la testa di Ubaldi. Stavolta la Vis non s’è chiusa, anzi ha provato a vincerla fino all’ultimo. Eppure ha perso lo stesso. Questione anche mentale, certo, altrimenti non si spiegano le 8 volte 8 capitate in stagione.

"Non so cosa ci succede in quei momenti – ha detto Stefano Rossoni – una volta perdiamo le marcature, un’altra un rimpallo, un tiro deviato, un fallo non visto…. Così è davvero brutto. Prendiamo le cose buone di questa partita e ripartiamo". Il difensore pesarese racconta cosa ha portato di nuovo mister Stellone: "Ha dato la scossa che poteva servire. E qualche concetto che aveva in mente". La principale discontinuità con Banchieri è sul modo di stare in campo: difesa alta, squadra molto corta e sempre in pressione. Questo da un lato ha impedito al Rimini di giocare tra le linee (Lamesta oscurato per oltre un tempo, Morra privo di rifornimenti), dall’altro ha permesso di riconquistare diversi palloni. Con Obi in regia, poi, la palla ha viaggiato più veloce e si è arrivati anche a trovare la profondità. Quel che è mancato, è stato nella qualità delle conclusioni: 2 tiri in porta (zero nel primo tempo), 9 in totale. La squadra ha condotto la fase offensiva con diversi uomini, ma senza trovare la giocata per le punte. E’ stata molto pericolosa sulle palle inattive, ma senza fortuna. I playout a questo punto – colpa anche di chi tra le big ha tirato i remi in barca – sono ineluttabili. Resta solo da vedere con chi e in quale posizione. Con ogni probabilità se li giocheranno le 4 marchigiane, e questo ha del clamoroso. Obiettivo realistico per la Vis: scalare una posizione per affrontarli con i vantaggi del caso.