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Vuelle, Meo chiede ai suoi di non mollare: "Non voglio vedere gente che non ci crede"

Sacchetti alla vigilia di Sassari: "Richiedo l’atteggiamento di Treviso e anche meglio. Lo spazio c’è, è l’ora di dimostrare qualcosa"

Vuelle, Meo chiede ai suoi di non mollare: "Non voglio vedere gente che non ci crede"

"La Vuelle non ha mai vinto a Sassari nella sua storia? Bè, neanche io da avversario e non nascondo che mi piacerebbe. E’ un campo a cui tengo, particolare per me: sono passati tanti anni ma i ricordi belli uno se li tiene". L’angolo della nostalgia dura poco per Meo Sacchetti. Da quello storico scudetto vinto nel 2015, il primo e l’unico per il basket sardo, è passato quasi un decennio e oggi ha l’urgenza di pensare alla sua squadra, disperatamente aggrappata a quel che resta delle speranze di restare nella massima serie.

"Ma non voglio vedere gente che pensa sia finita. Anche se non abbiamo più Bamforth, tornato negli Stati Uniti e ci manca ancora Totè mentre il nuovo americano non è ancora disponibile, mi aspetto che gli altri tirino fuori qualche cosa di speciale da dentro sè stessi, che dimostratino di avere ancora sangue nelle vene. D’altronde – sottolinea il coach - ho sentito anche dire che eravamo in troppi nel reparto esterni, bene adesso è l’ora di dimostrare qualcosa, perché di spazio ce n’è".

In particolare, per Wright-Foreman non avere più l’ombra del compagno di reparto più esperto alle spalle potrebbe anche liberarlo da qualche condizionamento: "Ho parlato con lui un paio di volte da quando è arrivato, non sono solito stare troppo sopra ai giocatori, quello che dovevo dirgli gliel’ho detto - commenta Meo -. E cioè che non si deve impegolare a buttarsi dentro contro tre uomini, anche se ha delle qualità fisiche interessanti. Lui può creare per sè ma anche per la squadra e se quando è chiuso cercasse il passaggo, che ha nelle sue corde, la sua carriera potrebbe cambiare. Vediamo se ha capito".

La Dinamo sta riflettendo se è arrivato il momento di rigettare nella mischia Bendzius, out dallo scorso settembre per la rottura del tendine d’Achille, lo stesso infortunio capitato a Mazzola: "Un giocatore molto buono di cui hanno patito la mancanza. In ogni caso, anche senza di lui, Sassari ha trovato il modo di uscire da un periodo difficile. E comunque non ho tempo di occuparmi dei problemi altrui, devo pensare ai nostri: abbiamo fatto una partita discreta a Treviso, ma non ci è bastato per vincere. Quindi mi aspetto che manteniamo quel livello e quell’atteggiamento, anzi se è possibile anche meglio".

Senza un pivot di ruolo, come riuscire a nascondere i limiti che alla seconda partita si noteranno magari di più rispetto alla gara di domenica scorsa? "Facciamo con quel che abbiamo. Se farò debuttare Fainke? Vi ho abituato bene con Maretto, che però ne aveva troppi davanti - sorride sotto i baffi Meo un po’ sarcastico -. Ora siamo in dieci, se avremo problemi di falli giocheranno tutti".

Nel frattempo la società ha firmato Loudon Love, che cosa sa del nuovo lungo in arrivo? "Ho visto i suoi video della G-League ma conterà vederlo in campo in un contesto più agonistico come il nostro" taglia corto il coach biancorosso. Che, alla vigilia di una partita così importante e come già fatto in precedenza, non vuole concentrarsi su un nuovo giocatore in arrivo che però non può ancora esordire.

Elisabetta Ferri