Vuelle, Wright-Foreman a tutto gas: "Siamo affamati, la salvezza ci sta a cuore"

Il folletto di New York si racconta: "Penso che domenica si sia visto quanto ci teniamo, giocare per questi tifosi è fantastico"

Vuelle, Wright-Foreman a tutto gas: "Siamo affamati, la salvezza ci sta a cuore"

Vuelle, Wright-Foreman a tutto gas: "Siamo affamati, la salvezza ci sta a cuore"

Si vedeva che soffriva per non riuscire più a raggiungere lo standard offerto al debutto contro Brescia. Un esordio talmente brillante, quello di Wright-Foreman, che aveva provocato un entusiasmo enorme fra i tifosi. Poi, dopo essere sembrato un marziano contro la capolista, il ritorno sulla terra e il duro impatto con la realtà del campionato italiano: difese tattiche, raddoppi, insomma tutte le trappole possibili per spegnere il suo talento. Ci ha messo un po’ ma a Sassari ha ritrovato l’ispirazione e quel canestro segnato dopo essere rimasto in aria alcuni secondi ha fatto gridare di meraviglia anche i cronisti neutrali.

"Penso che domenica si sia visto che stiamo lottando per qualcosa che ci sta a cuore - dice Justin -. Vogliamo evitare una cosa così spiacevole come una retrocessione, soprattutto perché siamo davvero una bella squadra, siamo affamati e non stiamo lottando ognuno per se stesso, ma proprio perché c’è un obiettivo comune da raggiungere".

L’atmosfera che si respira a Pesaro lo ha coinvolto molto.

"Giocare per questa piazza è fantastico, ad ogni partita c’è sempre moltissima gente e si sente tantissimo il supporto dei tifosi quando scendiamo sul parquet. Noti quanto sia rumoroso il pubblico nel momento in cui la squadra avversaria va in lunetta e loro cercano di distrarre il giocatore che tira i liberi: c’è un frastuono tale al palazzo quasi da non riuscire a sentire le parole del proprio compagno di squadra che ti è vicino". Ma il folletto di New York si sente accolto anche fuori dal parquet: "Le persone qui sono grandiose, mi piace andare al ristorante e non importa che la gente sappia oppure no chi io sia, vengo trattato con il massimo rispetto in ogni caso; mi piace davvero tanto questa sensazione, giocare e vivere qui è fantastico".

Racconta anche, JWF, che Sacchetti e il suo staff stanno facendo il possibile per insegnargli cosa serve di più in questo campionato: "Amo il suo modo di fare, sa come parlare ai giocatori. Prima di accettare ho chiesto a tanti altri giocatori informazioni su di lui - rivela - e tutti quanti mi hanno solo dato risposte positive, parlandomi di come capisca i giocatori e le loro esigenze. Proprio perché è stato anche lui un giocatore, vuole il massimo da ognuno dei suoi ragazzi. Arrivato a questo punto della carriera voglio anch’io dare il mio contributo in difesa, aggredire il portatore di palla o rendere la vita complicata inseguendo quello che potrebbe essere il miglior giocatore degli avversari. Coach Meo è un grande insegnante, in allenamento mi prende spesso da parte per parlarmi, si ferma con me a guardare i filmati e mi aiuta a capire meglio il gioco. Non ho giocato molto in Europa, perciò non conosco ogni aspetto di questa pallacanestro e sia il coach che i suoi assistenti mi spiegano come sfruttare il mio fisico e come difendere sul pallone. Sono tutti pronti ad insegnarmi qualcosa e questo atteggiamento non lo trovi ovunque. In Italia spero di essere capace di lasciare il segno, mostrando qualcosa in più sia del mio gioco che di me stesso". Fra poco sarà raggiunto in Italia dalla sua bambina, con la quale ha un rapporto profondo: "Ho una figlia bellissima che mi insegna ogni giorno come essere un buon padre: è premurosa, dolce, divertente. Ho un tatuaggio dedicato a lei e uno a mio fratello, così so di poterli sempre portare con me".

Elisabetta Ferri