I soldi ci sono ancora, al lavoro

Pesaro, 18 giugno 2017 - Nel mondo dei ‘fake’ e di chi si vanta di averne, ogni tanto fermarsi a riflettere non sarebbe male. In un sistema dove il ‘fasullo’ è ormai assurto a norma, con tanto di rivendicazione («Chi non comunica non esiste») e dove la comunicazione è quasi sempre pubblicità occulta (si legga la confessione di Chiara Ferragni), qualche passaggio di modesta e umile realtà delle cose bisognerà pur farlo. Soprattutto in un sistema fragile come quello italiano, dove si litiga su tutto con scuole di pensiero che si trasformano in fazioni ed impediscono ogni mediazione di buon senso. Chi vi racconta che fa tutto lui e che quello che dice è sempre vero va guardato con il dubbio proprio delle persone intelligenti e di buon senso. Chi ad un dibattito ha il tono del comizio dà l’idea che vuole convincere gli altri con la sua ‘comunicazione’. Noi che facciamo un lavoro diverso e che siamo nell’elenco di coloro che vanno cancellati (l’intermediazione giornalistica non serve più è il refrain dei potenti di ogni luogo e misura) crediamo invece che le cose vadano raccontate per quello che sono e non per quello che ‘comunicano’. A meno di non rischiare di essere dei fake di sé stessi e dire frasi del tipo: «Ho dato troppe date sbagliate per il completamento dei lavori, l’importante è che i lavori prima o poi si facciano». Come dire vi ho ingannato ma l’ho fatto a fin di bene. Ma chi ha il vizio della propaganda prima di tutto rischia di far passare in secondo piano anche le cose positive che sta facendo. Quindi per persone di buono senso la visita del premier Paolo Gentiloni di domani è importatissima, non tanto per quello che farà ma soprattutto per quello che dirà: sono in arrivo altri finanziamenti per la città di Pesaro.

Tanti soldi che il sindaco Matteo Ricci ha saputo ottenere grazie al suo peso politico nazionale: 5-6 milioni di euro del Gse per la scuola di Pantano e per completare l’incompiuta del pentathlon moderno in via Togliatti e forse per il vecchio palas; gli 11 milioni di euro che arriveranno per via dell’Acquedotto. Soldi che si aggiungeranno ai 30 milioni di euro sbloccati con la norma del patto di stabilità e utilizzati per asfaltature, arredo urbano in centro, ex-tribunale e vecchio palas. Investimenti più volte comunicati ed annunciati (come gli 80 milioni di euro per le opere compensative dell’autostrada che aspettiamo da un lustro) ma che adesso bisognerebbe cominciare a trasformare in realtà, in cantieri iniziati e completati. Soprattutto dopo aver registrato una serie di flop - per insussistenza di necessità vera - nelle ‘comunicate’ riforme dell’organizzazione comunale, della fondazione unica della cultura e delle società partecipate. Insomma accogliendo un premier giustamente misurato e celebrando il ruolo di ‘Pesaro nazionale’ del sindaco, non vorremmo dover invocare un ‘primo cittadino’ operaio per trasformare in realtà le ripetute comunicazioni. A proposito di concetti semi farlocchi. Ci sia consentita una precisazione da parte di chi c’era. Assegnare a Oriano Giovanelli la salvezza del parco Miralfiore non corrisponde alla verità dei fatti. Fu la campagna di stampa del Carlino contro la deliberata e progettata costruzione (voluta dalla giunta Pci-Psi) di un altro centro commerciale, grande due volte l’ipercoop, sul bosco lungo via Solferino, con manifestazione degli studenti medi (non sappiamo se Ricci fosse nel corteo), ad impedire lo sfregio urbanistico. Fu la città a ribellarsi al potere del Pci-Pds-Ds Come fu lesto politicamente Giovanelli a cambiare la linea urbanistica del partito e a contribuire a salvare il parco che conosciamo. Così, tanto per evitare anche i fake a posteriori.