Vis Pesaro, il nuovo patron Mauro Bosco: "Lavorerò per un grande progetto"

Il neo presidente campano: "Sono carico, tanta voglia di fare bene"

Mauro Bosco, presidente delle Vis Pesaro

Mauro Bosco, presidente delle Vis Pesaro

Pesaro, 8 agosto 2019 - La nuova Vis lo è anche all’anagrafe. L’ingegner Mauro Bosco ha 41 anni. Ed è tra i numeri uno più giovani di sempre al timone della beneamata. La voce del ‘pres’ è di quelle fresche ed entusiaste. Basta sentirla al telefono. «Sì, è vero – racconta il nuovo numero uno dei biancorossi – l’altra sera ero seduto in platea a vedere la mia nuova squadra». Un sorriso. E poi, senza anticipare le sorprese della conferenza stampa, dice sulla squadra: «Più o meno ci siamo». Nessuna anticipazione sull’attaccante. Quello che attende lo zoccolo duro della tifoseria. E non solo. Ma una chiarezza c’è. Ed è il «massimo entusiasmo – racconta Bosco al Carlino – entusiasmo alle stelle» accompagnato da «tanto ottimismo e tanta volontà di lavorare per il progetto Vis». Punto sul quale insiste molto anche la tifoseria. Ieri alle reti del Benelli.

Bosco ha da poco valicato i quarant’anni. «Presidente giovane? – scherza – Sì, sono del ’78. Sono felice di essere qui». E nella serata della presentazione con calata dalla torre è stato tra i primi ad applaudire. «Che presidente sono? – spiega – Sono un presidente che ha voglia di fare bene e costruire un grande progetto». Però ci tiene a dire che «è chiaro, in questa fase, non si può entrare troppo nel dettaglio». Ma, e qui lo sottolinea, «sono carico». Chiaro che tra la mattinata e il pomeriggio di ieri, anche al giornale, è stata una rincorsa a chiedere informazioni. Dettagli. Curiosità.

E così, dopo il lungo ritiro all’ombra del Catria, la Vis ha lavorato su due fronti: quello tecnico e quello societario. Cucinando il piatto ghiotto per la stagione alle porte. Una delle più toste. Con una C più simile a una B. E con un pacchetto derby cullato dai tifosi soltanto nei sogni. Tifosi che, ad oggi, sono uno dei valori aggiunti di questa squadra. Espressioni, come tradizione, degli scacchieri identitari della città. Dei suoi quartieri. E dei suoi campanili storici. E che già ieri si sono precipitati ai cancelli del Benelli per seguire gli allenamenti del «patrimonio» della città. Che l’altra sera era accostato alla Palla. E al quale lo zoccolo storico della curva ha indirizzato omaggi e incoraggiamenti. Si può dire che tra poche ore ci sarà il primo faccia a faccia tra pesaresi e nuova dirigenza. La vecchina biancorossa ha ormai più di un centone sulla carta d’identità. Ad accompagnarla al campionato sarà una dirigenza giovane. Tra le più giovani di sempre. «Progetto», la parola chiave. Alla quale la città tiene più d’un risultato.