Austin Daye, tutto per la Vuelle: "Voglio solo che Pesaro ce la faccia"

"Sono abbastanza maturo da capire perché il coach ha fatto certe scelte, giochiamoci questa chance"

Austin Daye, tutto per la Vuelle:  "Voglio solo che Pesaro ce la faccia"

Austin Daye, tutto per la Vuelle: "Voglio solo che Pesaro ce la faccia"

Austin Daye, ancora fiducioso di potercela fare all’ultima giornata?

"Sì, ho ancora fiducia che possiamo fare i playoff. Se vinciamo domenica abbiamo una possibilità e le possibilità sono tutto ciò a cui ti puoi aggrappare a questo punto".

Le cose non sono andate, però, come sognava quand’è sbarcato a Pesaro con tanto entusiasmo: perché?

"Le cose non sono andate come sognavo, perché abbiamo perso diverse partite e non siamo stati molto consistenti. Personalmente, il sistema in cui gioco ora non è qualcosa a cui ero abituato in precedenza in Italia, perché non sono mai stato il tipo da aspettare che il compagno crei tiri per me. In Italia - spiega Daye - ho sempre giocato a cavallo fra il ruolo di ala piccola e ala grande dove posso giocare pick and roll uscendo dagli schemi ogni tanto per creare missmatch e liberarmi per favorire anche i miei compagni di squadra. Ma nel sistema che abbiamo ora sono più uno shooter e devo aspettare che si creino opportunità per me piuttosto che crearmele o magari farlo per i compagni. Non è facile cambiare certe cose nel sistema offensivo così tardi nella stagione, lo capisco e sto solo cercando di far bene nel ruolo che mi è stato assegnato".

Come ha vissuto le due esclusioni per il turnover?

"Come giocatore non è bello essere esclusi dalla formazione, ma avendo a disposizione solo cinque stranieri lo capisco, anche perché la squadra è insieme da molto tempo e hanno affiatamento e chimica fra loro. Il coach ha pensato che sarebbe stato meglio per noi avere un’altra guardia difensiva in campo, cosa che capisco, e devo farlo, perché voglio il meglio per la squadra, voglio solo che vinciamo e abbiamo la possibilità di fare i playoff. Repesa mi ha spiegato i motivi e sapeva anche che sono abbastanza maturo per gestire la situazione di rimanere fuori ed essere però ancora in grado di dare il mio contributo ogni volta che avrebbe avuto bisogno di me".

Che cosa sarà importante ritrovare contro Tortona?

"Sarà importante avere più disciplina difensiva e giocare con un buon flusso in attacco".

Sei stato compagno di Christon nel 201516: vi eravate mai incrociati dopo?

"Non è la prima volta che ci ritroviamo da avversari: ho giocato contro di lui quattro volte in Eurocup nel corso degli anni mentre io ero a Venezia e lui era in Francia e poi in Germania. Semaj è un grande giocatore e a Tortona sta giocando ad altissimo livello".

Elisabetta Ferri