Addio a Romano Argnani Una vita tra Dc e impegno A lungo nella Fondazione Cassa

Funzionario dell’Inps, fu un big dello Scudo Crociato, vicinissimo a Benigno Zaccagnini. Nel 1963 entrò a far parte della giunta del repubblicano Benelli. Aveva 89 anni.

Addio a Romano Argnani   Una vita tra Dc e impegno  A lungo nella Fondazione Cassa

Addio a Romano Argnani Una vita tra Dc e impegno A lungo nella Fondazione Cassa

E’ deceduto nella notte tra domenica e ieri Romano Argnani, 89 anni. Amministratore pubblico, esponente politico di ispirazione Dc, appassionato di sport, lascia la moglie Giovanna, i figli Alberto con Simona, Matteo con Margherita e i nipoti. La salma verrà esposta domani alle 10, alla camera mortuaria. Il funerale si terrà giovedì alle ore 10 nella Chiesa Arcipretale di San Rocco. Antonio Patuelli, Presidente della Cassa di Ravenna Spa, ricorda Romano Argnani, come "cittadino appassionato delle istituzioni e dell’economia innanzitutto ravennate per la quale si è impegnato per decenni nella Camera di Commercio, in Sapir, nella Banca del Monte di Bologna e Ravenna e, più a lungo, nella Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna". Patuelli parla "degli alti ideali di Argnani di ispirazione cristiana, sempre tesi alla crescita della democrazia, della libertà e dell’economia sociale di mercato". "Lo avevo incontrato pochissime settimane fa – aggiunge il presidente – al Teatro Alighieri in occasione della presentazione del volume del senatore Pierferdinando Casini e non immaginavo certo che quello sarebbe stato il nostro ultimo incontro. Lo ricorderemo per la lunga amicizia, per la passione civile ma anche per quella sportiva a cui ha dedicato pure tanto impegno". Romano Argnani si è impegnato nell’Azione cattolica, nell’ Acli, poi nella Dc, locale e nazionale, ritrovandosi sempre nel pensiero di Benigno Zaccagnini, al punto di essere tra i fondatori dell’associazione dedicata proprio all’ex segretario nazionale democristiano.

Funzionario all’Inps, arbitro di calcio per passione, assessore negli anni Sessanta proprio allo Sport, quando vennero realizzate le opere sportive più importanti della città. Sul piano politico, ottenne dall’arcivescovo Baldassarri il via libera al ‘compromesso bizantino’, le giunte ‘bilanciate’, divise fra Pci e Dc in Comune e in Provincia.

Il primo incarico ufficiale nella Dc arrivò nel 1955, quando la direzione nazionale democristiana lo inviò a Trapani. Dal ‘57 al ‘60 lavorò a Roma, all’Ufficio problemi del Lavoro diretto da Zaccagnini. A quel punto, iniziò la carriera politica a Ravenna. Venne prima nominato segretario della Dc a Mezzano e nel 1958 segretario del Comitato comunale di Ravenna, nel ‘70 guidò la Dc a livello provinciale poi a quella regionale, infine consigliere nazionale fino agli anni 90. Nel 1960 divenne funzionario dell’Inps, fu eletto in Consiglio comunale dove divenne capogruppo. Nel 1963 il sindaco repubblicano Bruno Benelli lo chiamò in giunta come assessore allo sport, lavori pubblici e spettacolo in una coalizione di centrosinistra con Pri, Dc e Psi. Terminata l’esperienza come assessore, Argnani è stato consigliere di ammimistrazione o sindaco revisore di numerose realtà: Azienda municipalizzata per il latte all’ospedale, Banca del Monte, Sapir, vice presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Ravenna.