
Tiziana Asirelli con il pupazzo di William Shakespeare, suo autore di riferimento a cui si è ispirata per diverse opere teatrali
"Tiziana era una donna che ha messo l’anima nella didattica. La sua è stata una vita vocata a “far rinascere i bambini” perché, come diceva lei, quando insegni a leggere e scrivere ai bambini li fai un po’ rinascere". Si commuove Mirco Denicolò, ceramista e docente all’Isia di Faenza, quando ricorda l’amata compagna Tiziana Asirelli, docente di italiano alla primaria ‘Pirazzini’ ma anche coordinatrice di progetti teatrali alla media ‘Matteucci’, attrice, sceneggiatrice, regista e direttrice artistica della Compagnia delle Feste, scomparsa ieri all’età di 73 anni. Tiziana lottava contro un male incurabile che l’ha portata alla morte ma è vivissimo il ricordo di lei nei tanti che l’hanno conosciuta: "In queste cinque settimane in ospedale le leggevo le parole di centinaia di persone che la salutavano" dice Denicolò. Tra queste, il sindaco Massimo Isola ricorda "un personaggio importante per la nostra comunità, dotata di grande carisma e di un grande fascino intellettuale e che, con il suo modo di fare, sempre garbato, sapeva aggregare e tirare fuori la l’anima creativa di tanti che con lei lavoravano. Ci mancherà moltissimo come persona e come figura di grande intellettuale".
Asirelli iniziò a coltivare la passione per il teatro "fin da bambina – racconta il compagno –, poi è cresciuta con il regista Mario Zoli che negli anni ’70/’80 rappresentava il rinascimento teatrale faentino. Lì ha imparato a muoversi sul palco e col tempo ha iniziato a esibirsi alle Feste medievali di Brisighella per la Compagnia delle Feste, subentrando poi al regista Kido Emiliani. La compagnia megli anni è cresciuta e ha fatto del teatro Fellini la sua base. Proprio lì il 12 e 13 ottobre andrà il scena l’ultimo testo scritto da Tiziana, ‘L’incantesimo del Viceversa’". Ma Asirelli ha collaborato anche con tante associazioni di Faenza come ‘Sos Donna’ e ‘Fiori d’acciaio’.