Covid Ravenna, morto autista del 118. Addio a Gabriele Gazzani

Aveva 60 anni. Era vaccinato. Anche il fratello è ricoverato nello stesso reparto

Gabriele Gazzani a bordo di un’ambulanza del 118

Gabriele Gazzani a bordo di un’ambulanza del 118

I colleghi del 118 facevano il tifo per lui, così come i tanti che avevano lavorato con lui fianco a fianco per più di 30 anni nella Pubblica Assistenza di Ravenna. E Gabriele Gazzani ha lottato tanto, per due settimane, mentre era ricoverato in Pneumologia. Alla fine, però, la sua battaglia contro il Covid l’ha persa: e così ieri sera purtroppo si è spento a 60 anni. Nello stesso reparto è ricoverato anche suo fratello, che sta lottando contro il virus. Gazzani lavorava come operatore del 118: per oltre 30 anni nelle ambulanze era stato dipendente della Pubblica Assistenza, ma negli ultimi anni aveva vinto il concorso pubblico ed era passato al servizio di emergenza. Si era vaccinato con entrambe le dosi, ma nel suo caso evidentemente la copertura data dalla somministrazione non è bastata forse anche a causa della presenza di alcuni fattori di rischio.

L'aggiornamento Gabriele Gazzani ucciso dal covid. "Era vaccinato, faceva tamponi regolarmente" - Gabriele Gazzani funerali a Ravenna: sirene e luci per l'addio

"Sapevamo che era ricoverato in Pneumologia con la respirazione assistita, ma sembrava stabile – racconta Luca Fusaroli, segretario NurSind di Ravenna, che lo aveva conosciuto in ambito lavorativo – poi in serata è precipitato e non c’è stato niente da fare, evidentemente il virus è stato particolarmente aggressivo nei suoi confronti. Ovviamente adesso non si può avere la certezza di dove fosse stato contagiato, ma certo è che noi col nostro lavoro siamo continuamente in prima linea: tutti i giorni andiamo a prendere persone febbricitanti e positive al Covid". "Era molto appassionato del suo lavoro – racconta anche un volontario della Pubblica Assistenza –. Sapevamo che era ricoverato, e con alcuni si era scambiato alcuni messaggi. L’avevo visto al lavoro, prima del ricovero, e stava bene. È stata una doccia fredda".

I tanti amici ora ricordano anche la grande passione di Gazzani: il canto, che aveva iniziato a coltivare fin da ragazzino. Era anche un cantautore, e spesso nelle serate si esibiva in pezzi scritti da lui. "Era appassionato di musica anni ’60 – ricorda Fusaroli – e faceva anche karaoke. Era una buonissima persona, sempre disponibile. Siamo tutti molto amareggiati, non ce lo saremmo mai aspettati". "Ha sempre allietato tutte le nostre feste cantando – aggiungono dalla Pubblica Assistenza –. Era una persona estremamente solare". Ieri sera in poche ore oltre 50 persone hanno lasciato messaggi sulla sua bacheca di Facebook di Gazzani, ricordando i tanti momenti insieme: "Poche persone mi hanno voluto bene come me ne hai voluto tu – scrive ad esempio Davide Dave –. E riuscire a farti ridere in questi anni difficili è stato qualcosa di cui andavo orgoglioso. È terribile questa notizia, terribile e basta".