Affitti case a Ravenna, con Medicina prezzi alle stelle: "Per le famiglie è un salasso"

Dopo l’arrivo della nuova facoltà, i proprietari di immobili preferiscono affittarli agli studenti piuttosto che a singoli nuclei. Sui lidi l’opzione ’tutto l’anno’ superata da quella per le sole vacanze estive

Affitti cari a Ravenna

Affitti cari a Ravenna

Ravenna, 21 gennaio 2023 – E’ cambiato molto il mercato delle case in affitto a Ravenna, e potrebbe cambiare ancora. L’elemento che ha fatto compiere un passo ulteriore in quello che si può definire un caro-affitti è stato l’approdo in città della facoltà di Medicina, cui ha fatto seguito l’arrivo di centinaia di studenti alla ricerca di un appartamento in affitto: molti proprietari hanno preferito affittare degli immobili a gruppi di studenti piuttosto che a una famiglia.

I numeri rendono leggibile il termometro della situazione: "se mettessi sul sito della mia agenzia un annuncio per un trilocale affittato a 600 o 700 euro al mese", spiega Ivano Venturini, presidente provinciale e regionale della Federazione italiana mediatori agenti d’affari, affiliata alla Confcommercio, "mi arriverebbero entro pochi giorni almeno 20 o 30 richieste per vederlo. Se all’improvviso avessi 50 appartamenti a disposizione li affitterei probabilmente in un mese. Questo fa sì che il proprietario possa scegliere le persone a cui preferisce affittare".

A cambiare è stato poi anche il mondo del lavoro: "in tanti mestieri oggi la possibilità di essere spostati in una sede aziendale posta in un’altra città è più concreta che in passato. Questo spinge molti lavoratori a cercare case in affitto piuttosto che immobili da acquistare". Già oggi a Marinara esistono immobili in affitto per tutto l’anno e non solo per la stagione turistica, ma sui lidi l’opzione non sta davvero prendendo piede: i proprietari preferiscono infatti affittare a prezzi più alti per la sola estate, nella certezza che l’appartamento sarà restituito. Gli interrogativi in campo sono anche di altro tipo: Ravenna, che in questi anni sta attraversando un incremento turistico a tratti simile a quello sperimentato a Bologna dieci anni fa, quanto è esposta al flagello degli airbnb ?

"L’offerta di alberghi in città è ancora piuttosto contenuta, dunque immagino che un aumento degli airbnb sarebbe inevitabile, nel caso di un boom turistico", fa notare Alberto Mazzoni per la Sunia-Cgil. Lo scenario da incubo in cui è precipitata una città come Bologna, dove gli airbnb sono diventati a tal punto diffusi da rendere quasi impossibile a uno studente trovare un appartamento, è fortunatamente ancora lontano: "un cittadino arrivato nei nostri uffici ci ha raccontato di come alla figlia, studentessa all’Università di Bologna, fossero stati chiesti 750 euro per un monolocale. Cifre dinanzi alle quali a Ravenna è ancora possibile affittare un buon appartamento".

Esistono poi anche appartamento vuoti, per scelta del proprietario – eventualmente rimasto scottato dall’esperienza con un inquilino complicato – o perché troppo vecchi, oppure ancora perché rimasti alle banche diventatene proprietarie dopo che un cliente non è più riuscito a fare fronte alle rate del mutuo. Una frazione rilevante del patrimonio immobiliare, benché difficilmente quantificabile.

"La politica dovrebbe mettere assieme un sistema di garanzie per far dormire sonni tranquilli ai proprietari. Fino ad ora risorse in questo senso sono state messe a disposizione più che altro con iniziative estemporanee". Ad essere giudicata intoccabile è la cedolare secca, il sistema cioè di accordi fra proprietari e associazioni per una divisione della città in fasce, entro le quali gli affitti devono rimanere all’interno di un determinato range, con benefici fiscali per i proprietari. "Fra l’85% e il 90% di chi arriva nei nostri uffici ha un contratto di questo tipo".