Agriturismi, pure Pasqua con i tuoi "Per l’estate aspettiamo gli stranieri"

Titolari soddisfatti delle prenotazioni anche per il 25 aprile: "È tornata la clientela domenicale e dei festivi"

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L’estate italiana di danesi e olandesi. Il sole splende fra le ciglia e i popoli del mare del Nord puntualmente fanno rotta verso sud, verso i colli appenninici dove tre millenni fa gli etruschi diedero inizio alla storia dell’Europa occidentale. "Le prenotazioni sono arrivate – conferma Sebastiano Altini dall’agriturismo La Sabbiona, adagiato sui colli di Oriolo –. Per le giornate di Pasqua (oggi, ndr) e Pasquetta (domani, ndr) e per il finesettimana successivo, quello legato al 25 aprile, che cade di lunedì, le prenotazioni sono fondamentalmente tornate ai livelli del 2019". La clientela è ancora decisamente quella italiana. "Per l’estate stanno arrivando le prenotazioni dagli stranieri, ma orientativamente direi che siamo ancora sotto il 50%. Teniamo conto che in certi periodi dell’anno i cittadini di altri paesi europei – francesi, tedeschi, olandesi, danesi, belgi – arrivavano a essere anche l’80%".

Pure alle pendici della vetta di Monte Mauro, all’agriturismo Pietra di Luna, a Zattaglia, con la primavera è tornata anche la clientela domenicale e delle giornate festive, attesa con numeri incoraggianti sia per le giornate di Pasqua che per il 25 aprile. A farsi desiderare sono semmai i venerdì e i sabato sera, così come i loro frequentatori. "Su quel fronte siamo lontani dai numeri del 2019 – rivelano i titolari, che hanno scelto di basare la loro offerta sui grani antichi, sia per quanto riguarda la pizza che per la pasta e il pane –. Capitano serate in cui si contano appena tre o quattro tavoli, quando invece tre anni fa si registrava il tutto esaurito. L’auspicio è che con l’estate tornino i clienti stranieri: è su di loro che il boom dell’Appennino romagnolo si è retto negli ultimi anni" Un trend che anche altri riscontrano, ad esempio a Ca’ di Mezzo, sul colle di Baccagnano, che congiunge Brisighella e Modigliana. "Il nostro è un semplice agriturismo, ma come cliente di ristoranti non posso non notare come i numeri del 2019 appaiano ancora lontani – dice il titolare Claudio Dalle Fabbriche –. Molte persone sono ancora restie a sedere in un ristorante affollato: in parte per paura, in parte immagino per il rischio di risultare positivi a uno dei molti tamponi cui tante persone sono costrette a sottoporsi per lavoro o nell’eventualità di spostamenti. Non a caso la clientela nordeuropea che frequenta le nostre colline arriva qui con la propria auto, evitando i voli aerei e il rischio di dover dire addio a una vacanza". Una spada di Damocle che sul lungo periodo rischia di avere qualche effetto: sull’Appennino romagnolo la clientela americana era ancora lontana dai numeri fatti registrare, appena oltre il crinale, sui colli toscani. "L’agriturismo piace anche per le possibilità offerte dai grandi spazi, che nel caso dei colli romagnoli si sommano alla possibilità di raggiungere Firenze o il mare in treno, di fare passeggiate, pedalate su strada o mountain bike, di gustare vini e cibi di qualità. Dobbiamo poi ricordare che la clientela composta da francesi, tedeschi o inglesi è spesso consolidata: alcuni sono qui per il terzo o quarto anno, altri hanno scelto la Romagna sulla scia del passaparola".

Filippo Donati