"Al Circolo velico abbiamo limitato i danni"

Durante la tempesta di sabato a Punta Marina erano ormeggiate un centinaio di barche: un albero rotto e un wind surf ribaltato

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Sabato mattina, la tempesta di vento a 120-130 km orari ha messo sottosopra di tutto: al terminal di Porto Corsini ha rotto i cavi d’ormeggio di una nave da crociera lunga 230 metri, ha spinto la marea ad allagare alcuni stabilimenti balneari mentre da altri ha portato via ombrelloni e materiale mal fissato. Al Circolo Velico di Punta Marina, che utilizza una parte di arenile per ‘parcheggiare’ un centinaio di piccole imbarcazioni (derive e catamarani) e alcuni gommoni, le misure di sicurezza adottate hanno consentito di limitare tantissimo i danni. "Quando sono state diffuse le condizioni meteo previste per sabato scorso – spiega il direttore sportivo del circolo, Stefano Marchetti – abbiamo subito avvisato i nostri soci di venire a rinforzare le protezioni delle barche. E chi non l’ha fatto subito, è stato sollecitato più volte". Il circolo ha messo al sicuro le proprie imbarcazioni, fissandole a terra, togliendo vele e tutto ciò che avrebbe potuto danneggiarsi sotto la spinta del vento. "Abbiamo assistito alla tempesta dalla sede del circolo – e nei cali di intensità del vento siamo usciti a rinforzare la tenuta delle cime o a rimettere a posto qualche scafo che le raffiche avevano spostato. Però, devo dire che il bilancio finale è di un albero rotto, perché è andato in vibrazione e a quel punto erano inevitabili problemi ,e lo scafo di un wind surf che si è ribaltato, uscendo dalla pila che avevamo legato. Su cento barche non possiamo che essere soddisfatti del lavoro fatto".