"Arrivano meno cani, ma il 15% sono pitbull"

Teresa Ghinassi, presidente del Cinoservizio di Lugo, fa il punto sugli ospiti della struttura di Bizzuno, dove sono in corso lavori

"Arrivano meno cani, ma il 15% sono pitbull"

"Arrivano meno cani, ma il 15% sono pitbull"

"Ogni cane può essere un ottimo compagno di vita ma va scelto con criterio". Teresa Ghinassi, presidente del Cinoservizio di Lugo, associazione che gestisce il canile pubblico a servizio dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, insiste su questo punto. "Nel tempo – spiega – è cambiata la tipologia di cani recuperati. Trent’anni fa, quando sono entrata a far parte dei volontari che si occupano del canile, quelli che recuperavamo erano perlopiù cani da lavoro, utilizzati ad esempio dai cacciatori. Ora invece entrano in particolare dei cani pitbull. È una razza che va di moda ma che poi si rivela difficile da gestire. Per questo insistiamo sulla necessità di scegliere il cane in base alle proprie competenze e alla disponibilità di tempo e spazio". "Ho parlato di competenze – continua Ghinassi– perché anche se molti ritengono sia semplice governare un cane, non sempre si ha la capacità di farlo, soprattutto se si tratta di razze così particolari. Servono a volte dei corsi specifici. I pitbull possono essere dei compagni fantastici ma bisogna sapere come trattarli perché si tratta di cani emotivamente fragili. Loro non ci chiedono di prenderli, ma nel momento in cui entrano in casa diventano parte della famiglia e occorre conoscerne le caratteristiche per sapere se sono compatibili con le nostre capacità e abitudini".

A fronte di una media di ingressi di 350-370 cani, totalizzata negli anni scorsi, il 2022 si sta concludendo per il canile con 321 recuperi. "Un 10% circa in meno di cani accolti – sottolinea Ghinassi – ma con una netta incidenza dei pitbull che provengono non solo da abbandoni ma anche da sequestri e da rinunce di proprietà. Dei 321 cani entrati, 50 sono pitbull. Ora di cani nel abbiamo 60, metà dei quali sempre pitbull adulti che probabilmente resteranno con noi fino alla fine della loro vita. I cuccioli riusciamo a farli adottare, gli adulti no. In lista di attesa per l’ingresso, ne abbiamo 10". Le adozioni, nel corso dell’anno, sono state 42. "Il cane più anziano che abbiamo in canile è Barlume, meticcio di 16 anni, che vive con noi da 14 – racconta –. Si tratta di un cane fobico che difficilmente si faceva toccare. Di cani anziani, ne abbiamo diversi".

Da un anno al canile di Bizzuno sono iniziati i lavori di adeguamento e ampliamento, richiesti dalla legge regionale che nel 2013 ha previsto nuovi parametri per quanto riguarda misure e dimensioni di box e strutture. "L’intervento doveva essere già finito mentre in realtà i lavori procedono a rilento – sottolinea –. Solo il reparto della quarantena è stato completato con la sostituzione dei vecchi box con altri nuovi in grado di isolare in modo più idoneo alla tutela dei singoli animali". Gli adeguamenti e gli ampliamenti in capo a Team srl, società proprietaria delle strutture, prevedono, oltre alla nuova area adibita a quarantena, l’ampliamento delle aree dedicate agli sgambamenti, la creazione di nuovi box singoli e multipli, la realizzazione di un box magazzino e la sostituzione delle reti divisorie. "Quando tutto sarà finito – conclude Ghinassi – daremo corso al progetto che vorremmo realizzare grazie a un lascito ereditario ricevuto e che prevede attività formative specifiche per educare bimbi e adulti a un corretto rapporto con gli animali".

Monia Savioli