Bambino morto in piscina a Ravenna. "I genitori sono vittime. Vanno prosciolti"

Parla l’avvocato Giovanni Zauli, che tutela il padre e la madre del piccolo di 4 anni morto l'anno scorso in piscina a Mirabeach

Il parco acquatico e nel riquadro Edoardo Bassani

Il parco acquatico e nel riquadro Edoardo Bassani

Forlì, 10 settembre 2020 - "I genitori di Edoardo Bassani sono solo vittime. Andare a processo per loro sarebbe uno strazio. Ma, tecnicamente, sono fiducioso sul proscioglimento". L’avvocato Giovanni Zauli – assieme al figlio Siegfried Menotto e al collega Antonio Zanacca – difende entrambi i genitori del piccolo di 4 anni morto annegato il 19 giugno 2019 a Mirabeach, parco acquatico all’interno di Mirabilandia. La procura ravennate nei giorni scorsi ha chiuso le indagini. Sei gli indagati. Quattro membri dello staff della struttura, più i genitori del bimbo. Ora le difese hanno tempo (in teoria 20 giorni, che di solito sono molti di più) per le eventuali controdeduzioni. Poi i pm chiederanno eventuali rinvii a giudizio o proscioglimenti.

Avvocato Zauli, l’ipotesi di reato è omicidio colposo. Ma nello specifico, di che cosa sono accusati i genitori di Edoardo? "Qui siamo nell’ambito della vigilanza generica che un genitore deve, sempre e comunque, in ogni luogo e circostanza, mettere a punto nei riguardi di un figlio minore".

Detta così sembra quasi un atto dovuto da parte della procura. "In termini di diritto non si può dire così. Però nella sostanza il concetto può essere questo, anche se in effetti, in prima istanza, subito dopo i fatti, il padre non era stato indagato. Comunque sia, gli inquirenti questa conclusione l’hanno avvalorata con una mole di quasi duemila pagine. Nel complesso, un lavoro straordinario della procura di Ravenna. Certo, non sono affatto d’accordo sul punto dei genitori di Edoardo".

Lei ha già presentato un memoriale difensivo? "Sì certo. Si tratta di un dossier minuzioso, in cui precisiamo nei minimi dettagli il comportamento tenuto dai genitori negli angoscianti attimi che hanno preceduto la tragedia".

Nella sostanza, quali sono i cardini di questa memoria? "Partiamo dal padre. Quel giorno aveva le stampelle per i postumi di un brutto incidente in moto. Aveva una mobilità ridottissima. In quei frangenti avrebbe potuto fare poco o nulla".

La madre invece lasciò il figlio con lo sguardo per pochi, fatali, secondi. È così? "È così. Lei era andata a sciacquarsi sotto la doccia. Il figlio era lì a un metro. Poi però mentre è sotto la doccia il figlio si allontana".

A quel punto che succede? "Lei comincia a cercarlo negli scivoli, che erano la passione del figlio. Non lo trova. Ci sono immagini chiare di come la madre cerchi il figlio. Anzi: si vede che a un certo punto, a distanza, i due s’incrociano. Ma in quel momento c’è la musica alta e il piccolo non sente la voce della madre".

Come ha fatto il piccolo ad arrivare in piscina dagli scivoli? "Le due strutture sono collegate. A mio avviso avrebbero dovuto essere separate".

Per la procura Edoardo si poteva salvare: lei è d’accordo? "Certo. È morto a pochi metri dal bagnino...".

E se i genitori dovessero andare a processo? "I nonni di Edoardo si costituirebbero parte civile contro i membri dello staff del parco".