Biblioteca alle medie di Lido Adriano, desiderio da realizzare

Una mia dolenzia, che si rinnova a ogni presentazione, è l’assenza di giovani e giovanissimi tra un pubblico composto prevalentemente da donne (ché, si sa, le donne leggono più degli uomini). E quindi è stato con immenso piacere che, mercoledì scorso, ho letto l’articolo dedicato a Cristina Alexandra Cazan, classe 2^ B, scuola media ‘Alighieri’ di Lido Adriano, e alla sua recente scoperta: la passione per la lettura. Cara Cristina, in poche parole hai condensato magistralmente il precoce percorso di maturità che ti ha portato ad avvicinarti ai libri e ai mondi in esso contenuti: “Volevo divertirmi e sognare al tempo stesso”. Sì, questo è uno dei tanti significati della lettura. Spesso si afferma anche che leggere è viaggiare, conoscere realtà e culture diverse, e anche questo è vero. Altrettanto vero è che leggere tramanda pensieri, conoscenze e memoria tra generazioni. Leggere, però, è essenzialmente un atto di amore verso se stessi, la possibilità di immergersi in un oceano di parole sino ad arrivare all’isoletta dove trovar rifugio e serenità. I libri, va detto, non salveranno il pianeta, ma salveranno almeno chi li legge.

Tu esprimi un desiderio, che è quello di dotare Lido Adriano d’una biblioteca, e già la definisci con razionale precisione: “Non eccessivamente grande ma con un discreto numero di libri di vario genere e diverse lingue: il nostro territorio è, infatti, multilinguistico e multiculturale”. Mi auguro che questo tuo progetto trovi chi lo ascolti e si possa realizzare, poiché tu hai compreso perfettamente un altro aspetto della lettura, che è quello di gettare ponti di carta tra le persone d’ogni paese e latitudine, aiutare la scoperta l’uno dell’altro, aprire dialoghi, condividere punti d’interesse, alimentare la reciproca comprensione. E mi auguro che una piccola biblioteca si possa fare anche nella tua “giovane scuola”, perché nelle scuole, in tutte le scuole d’ordine e grado, la biblioteca non solo non dovrebbe mai mancare, ma dovrebbe essere il cuore e l’anima dell’istituto, il motore di ricerca del sapere, della curiosità e del dubbio, e non un deposito relegato spesso in locali secondari, affidato alla buona volontà d’una insegnante disponibile. Cara Cristina, quanta responsabilità nelle tue parole, quanta adulta lungimiranza! Per ringraziarti ho solo uno strumento spero ben accetto: partecipare alla costruzione della tua biblioteca.

Paolo Casadio