Blitz delle Iene all’Isia: assolti giornalista e cameraman

Erano accusati di interruzione di pubblico servizio e di violenza privata ma per il giudice il fatto non sussiste

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Il giudice monocratico del tribunale di Ravenna Roberta Bailetti, nel primo pomeriggio di ieri ha assolto gli inviati della celebre trasmissione televisiva ‘Le Iene’ Silvio Schembri e Claudio Mandich, "perché il fatto non sussiste", dall’accusa di interruzione di pubblico servizio e di violenza privata in relazione all’accesso all’istituto Isia di Faenza realizzato il 25 ottobre ottobre 2017 per approfondire una notizia riguardante l’assegnazione di una cattedra a una professoressa che presiedeva lei stessa la commissione per la selezione. La procura aveva invece chiesto la condanna a sei mesi.

Secondo quanto riportato in una nota, le motivazioni della sentenza di assoluzione per i due imputati, assistiti dagli avvocati Stefano Toniolo e Federico Giusti dello studio legale ‘Martinez & Novebaci’ di Milano, verranno depositate entro 90 giorni. Sulla notizia del bando in questione, che aveva destato l’attenzione della stampa nazionale, era intervenuta anche l’allora ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli. In seguito l’istituto aveva precisato che "la magistratura appurò che non ci fu alcuna violazione di legge nell’operato dell’insegnante e della scuola"; che la professoressa "non partecipò personalmente alla valutazione delle candidature che la vedevano interessata" e che l’Isia - istituto superiore per le industrie artistiche -, "sempre attento alla massima trasparenza delle procedure, la garantì anche in quel caso, annullando l’esito della valutazione comparativa e indicendone un’altra, proprio per fugare ogni dubbio". L’inviato da parte sua ha sempre sostenuto di avere agito con assoluta correttezza e che le domande da lui poste nell’occasione erano doverose, dicendosi pronto a chiedere scusa nel caso il giudice gli avesse dato torto.