Boom delle piccole piscine da casa A causa delle regole ferree per il mare in molti ne hanno approfittato. "Vanno a ruba, i fornitori non erano preparati, difficile trovarle"

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Qualcuno ha paura dei contagi in spiaggia, qualcun altro di trovare gli ombrelloni pieni, ora che ci sono regole ferree sulle distanze da mantenere. E qualcun altro, semplicemente, ha pensato che fosse la buona occasione per togliersi uno sfizio. L’anno del Coronavirus è anche quello del boom delle piscine: tante famiglie hanno pensato di ‘portare il mare (o quasi) a casa’, e sono partite alla caccia di piccoli impianti da mettere in giardino. Le più ricercate sono ovviamente quelle fuori terra, le più piccole e anche ovviamente le più economiche: i prezzi oscillano in base alla capacità, e partono da poche centinaia di euro.

Al punto vendita Obi di Ravenna confermano che stanno andando a ruba, e del resto lo si intuiva anche dal sito. Selezionando online il negozio in via Faentina, l’elenco degli oggetti più venduti comprende un prodotto per trattare l’acqua col cloro, un telo per coprire la piscina e un antialghe. Fatta eccezione per la più piccola delle piscine, adatta solo per i bambini, per tutti gli altri modelli sul sito si legge: "Nel negozio di Ravenna attualmente non disponibile". Anche chi vende impianti più strutturati si trova nella stessa situazione.

"Purtroppo i fornitori non erano preparati a questo aumento improvviso di richieste – spiegano da Bolle blu, a Russi –. Per questo motivo le consegne possono avere tempi lunghi: in tanti casi arriveranno solo alla fine di luglio. L’aumento delle richieste è iniziato circa un mesetto fa, quando è iniziata la fase 2: le persone chiamano e chiedono se abbiamo disponibilità, soprattutto per quanto riguarda piscine fuori terra di piccole dimensioni. Molti dicono che perfino su internet e nei grandi magazzini si fa fatica a trovarle, perché hanno finito le scorte. La maggior parte di coloro che chiamano sono persone con bambini piccoli: sono spaventati perché dicono che in spiaggia dovrebbero seguirli nei giochi per controllare che si igienizzino le mani e mantengano le distanze, ma tenerli sotto controllo continuamente è faticoso".

Stessa musica anche a Savarna, da Fitos relax.

"Lavoravamo bene anche negli anni passati, ma un’esplosione di lavoro così è anomalo: è difficile riuscire anche a gestire tante richieste – spiega il titolare, Simone Cicognani –. Tanti cercano soluzioni fuori terra, economiche. Le richieste sono iniziate già prima di Pasqua, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, e ora sono così tante che non riusciamo a sopperire a tutte: ne faremo solo una parte. La paura che tutti ci hanno espresso è stata: ‘Quest’estate non riusciremo ad andare al mare, dobbiamo procurarci un’alternativa’".

Sara Servadei