Ravenna, accusato di botte alla compagna. "Ero io a provocarlo", lei ritratta, lui assolto

Violenza domestica, il processo

Accusato di botte alla compagna, lei ritratta tutto e viene assolto

Accusato di botte alla compagna, lei ritratta tutto e viene assolto

Ravenna, 9 marzo 2023 – Lui non è uno stinco di santo. Arrestato nel 2019 e 2020 per questioni di droga (condanna pendente in Cassazione) e armi (assolto), era accusato dalla sua ex compagna di botte e vessazioni di natura psicologica. Fatti collocati tra 2017 e 2018 nella casa di Ravenna in cui vivevano. L’altro giorno l’uomo, un 38enne albanese, difeso dagli avvocati Lorenzo Valgimigli ed Enrico Ferri, è stato assolto “perché il fatto non sussiste“ dal giudice Natalia Finzi. La Procura chiedeva una condanna a due anni.

Dopo la lettura della sentenza il Pm Daniele Barberini ha chiesto la trasmissione atti per indagare sulla donna, la quale si era rivolta a Linea Rosa, ora ha un’altra relazione e durante il processo ha ritrattato le accuse, minimizzandole: ha ammesso che si trattava di litigi, spesso originati dalla stessa che provocava il compagno, e di non avere mai subito alcuna violenza fisica. Ora, verosimilmente, le si vuole contestare la falsa testimonianza, in quanto la richiesta di condanna dimostra che le aggressioni fische e verbali secondo la Procura si erano verificate.

La testimonianza di una vicina, la quale ha detto di non avere mai sentito rumori molesti di litigi, e quella di un’amica della parte offesa, che l’aveva più volte invitata a documentare con foto i lividi che lamentava, non avrebbero contribuito a restituire un quadro di colpevolezza dell’imputato. Fra gli episodi che erano contestati, minacce di morte, insulti sessisti, tirate di capelli e schiaffi, in un caso il lancio di un cellulare contro il volto della donna, che le avrebbe procurato lesioni.