
Rubati i dati dei turisti negli hotel: una nuova tegola sull'estate 2025 che già segna un calo di presenze
Cervia (Ravenna), 13 agosto 2025 – Ci mancavano solo gli hacker in queste estate travagliata per gli hotel, alle prese con il calo dei turisti e del potere di acquisto e un boom di presenze che (per ora) non s’è visto.
L’Agenzia per l'Italia Digitale ha spiegato che i cybercriminali hanno preso di mira alberghi a quattro stelle in tutta Italia per hackerare migliaia di documenti di riconoscimento: scansioni ad alta risoluzione di passaporti e carte di identità consegnate alla reception dai clienti durante le operazioni di check-in. Autore dell'attività illecita su larga scala è il gruppo di cybercriminali "Mydocs", che ha messo, poi, in vendita il materiale su un forum del dark web.
Uno degli alberghi finiti nel mirino è a Cervia. "Questo hackeraggio, anche se nella nostra zona è stato uno solo, comunque ci preoccupa e preoccupa tutti, anche perché noi quotidianamente gestiamo tantissimi dati sensibili, a partire dal semplice documento alla carta di credito dei clienti", spiega Giorgia Anastasi, presidente di Asshotel Cervia. Nella sola cittadina romagnola ci sono circa 360 alberghi, "pensate quanti dati noi ogni giorno accumuliamo nei nostri server", spiega Anastasi.
"Non abbiamo solo server nostri, ma abbiamo anche tanti gestionali in cloud e quindi siamo soggetti a due tipi di hackeraggio, sia a tutti i nostri computer interni, sia anche a tutti i server appoggiati ovviamente a questi Pms che sono da altre parti". Inoltre "la diffusione di tutti questi dati che dobbiamo riversare alla Questura sono soggetti ovviamente anche all'hackeraggio", aggiunge la presidente. Rispetto alle registrazioni cartacee di un tempo, dunque, il passaggio al digitale è "una sfida in più".
"Molte strutture hanno delle agenzie apposite a cui si appoggiano. Anche le varie associazioni hanno agenzie specializzate in questo". Ora le associazioni di categoria sono impegnate a sensibilizzare gli albergatori sulla sicurezza informatica. "Abbiamo già mandato una serie di comunicazioni per sensibilizzare ancora di più l'attenzione di tutti gli associati - spiega Anastasi -, poi cercheremo di prendere altri provvedimenti per tenere alta l'attenzione a questo fenomeno".