Alla luce del ricorso al Tar di Italia Nostra l’ordinanza di demolizione dei 74 capanni ancora in piedi va sospesa. Anche perché, in mancanza (come pare) della Vinca (Valutazione di incidenza ambitale) da parte di una società terza non è neppure chiaro quali capanni vadano delocalizzati e quali possano restare dove sono. Questo hanno spiegato Nicola Grandi e Filippo Donati, consiglieri comunali di Viva Ravenna, nel fare il punto sulla questione dei capanni ravennati. E proprio sulla Vinca chiedono all’assessore al Turismo Giacomo Costantini di fare chiarezza. L’assessore, infatti, in una dichiarazione al Corriere di Romagna il 24 settembre scorso, aveva dichiarato che le linee guida ci sono e anche l’acquisizione formale della Vinca "che abbiamo commissionato". Ora "a parte – denuncia Viva Ravenna – l’assurdità di chiedere una valutazione di incidenza ambientale per capanni che si è già intimato di abbattere, l’ordinanza era stata varata a gennaio ma poi sospesa per la nidificazione del fratino e la stagione balneare per riprendere efficacia il 23 settembre. Il testo della Vinca doveva arrivare entro il 30 giugno preceduto da una bozza il 30 maggio". Ma ora, attaccano Grandi e Donati, gli uffici dell’assessorato interpellati il 6 ottobre scorso avrebbero confermato "che nessun documento e nessuna bozza sono mai stati depositati". E a questo punto, si chiedono Grandi e Donati, "è falsa la dichiarazione degli uffici o quella dell’assessore"? Assessore che avrebbe confermato che l’ordinanza è in vigore e che i capanni vanno abbattuti entro il 23 dicembre, senza però che si sappia quali capanni potrebbero effettivamente restare dove sono, perché ancora non si conosce il contenuto della Vinca.
Per tutto questo i consiglieri di Viva Ravenna proporranno al Consiglio comunale di votare "una mozione di sfiducia nei confronti dell’assessore". La situazione, hanno ribadito in conferenza stampa Grandi e Donati, "se non fosse grave sarebbe comica". "Siamo in presenza di uffici che smentiscono l’assessore e di una amministrazione che non controlla neppure lo stato di avanzamento dei lavori che commissiona". L’unica via per uscirne, a questo punto, è bloccare l’efficacia dell’ordinanza, di fatto sospenderne la validità, in attesa che si chiarisca la questione sia del ricorso al Tar (una vicenda che potrebbe durare oltre due anni) sia la vicenda della Vinca e capire se essa ci sia (come dice l’assessore Costantini) o non sia mai arrivata (come sostengono gli uffici).
Giorgio Costa