REDAZIONE RAVENNA

Cava, De Carli (Pdf): "Subito un tavolo di confronto con gli enti locali"

Sul tema al Malmerendi si è tenuta una conferenza con uno studioso dell’Università di Bologna

In attesa del pronunciamento della Regione circa la richiesta di Saint-Gobain per l’espansione della cava di Monte Tondo, una parte del mondo della politica – il Popolo della Famiglia, presente con un suo consigliere a Riolo Terme, "ha già fatto sapere di non voler rimanere con le mani in mano, sposando "la proposta delle sigle sindacali di un tavolo di confronto con le amministrazioni locali e la Regione Emilia-Romagna, per dare il via a un percorso condiviso nel territorio. Per primi, come gruppo consiliare del Popolo della Famiglia a Riolo Terme, abbiamo avanzato (più di un anno fa) l’adozione di questa iniziativa ponendo come priorità il riconoscimento Unesco della Vena del Gesso e conseguentemente la graduale riduzione dei lavori nella cava, per evitare un impatto traumatico rispetto ai posti di lavori diretti ed indiretti", dichiara Mirko De Carli, consigliere a Riolo.

Sul progetto di espansione della cava di Monte Tondo si è pronunciata, da un punto di vista squisitamente scientifico, anche l’Università di Bologna: il professor Jo De Waele, durante una sua conferenza al Museo Malmerendi, ha accompagnato idealmente i molti presenti dentro i sistemi carsici di quella e di altre porzioni della Vena. "Grotte studiate dal ‘500, sulle quali esistono duemila pubblicazioni, lunghe in un caso almeno dieci chilometri, benché costituiscano appena l’un per cento del territorio emiliano-romagnolo". Anfratti in cui vivono "intere colonie di chirotteri (pipistrelli, ndr) – forse i più minacciati dall’eventuale scomparsa di nuove grotte – oltre a lumache carnivore, gamberi albini, grandi invertebrati ipogei di un acceso colore rosso, ma anche stalagmiti la cui conformazione testimonia i movimenti delle grotte dovuti ai terremoti, concrezioni in cui sono registrate le variazioni climatiche intervenute in decine di migliaia di anni, oltre ai resti della fauna preistorica". Un habitat sul quale De Waele, in quanto naturalista, non ha dubbi: "va conservato".

f. d.