Ravenna, morto ciclista caduto sulla palizzata dopo 10 giorni di agonia

Aveva 62 anni, era stato trovato esanime il 30 giugno fra i blocchi di cemento. Disposta l’autopsia per chiarire le cause del decesso

Ravenna, morto il ciclista caduto sulla palizzata

Ravenna, morto il ciclista caduto sulla palizzata

Ravenna, 12 luglio 2020 - Alcuni passanti lo avevano notato verso le 8 del 30 giugno scorso esanime sulla palizzata meridionale di Marina di Ravenna e avevano lanciato l’allarme. L’uomo, un 62enne ciclista della zona, era rovinato tra i blocchi di cemento ed era poi stato portato in ospedale con un codice di massima gravità. Dopo una decina di giorni di agonia, per lui è arrivato il decesso. Per chiarirne le cause, è stata ora disposta l’autopsia. Le verifiche della capitaneria di Porto sono coordinate dal pm di turno Stefano Stargiotti: l’ipotesi principale è quella legata a un improvviso malore. 

L’esame autoptico servirà a sgombrare il campo da altri eventuali scenari e a capire se, nel caso appunto di improvviso malore, il decesso sia arrivato direttamente o a causa del conseguente impatto con le pietre della palizzata. Quanto accaduto, una conseguenza l’ha già manifestata: è stato accelerato il giro di vite per assicurare il rispetto delle norme che consentono l’accesso alle dighe foranee di Marina e Porto Corsini: si profilano insomma sbarre dotate di tornello di accesso e badge per l’ingresso rapido.

Del resto, nonostante i cartelli di divieto, è pratica diffusa percorrere in bicicletta le dighe quando invece occorrerebbe farlo con i velocipedi spinti a mano. Le aree in questione sono banchine portuali, ovvero zone a vocazione marittimo-commerciale e non pensate per le passeggiate anche se possono essere usate in tal senso pur nel rispetto delle norme vigenti. Il progetto, dell’autorità di sistema popolare, punta a garantire la massima sicurezza a chi fruisce delle dighe senza introdurre nuovi divieti ma assicurando il rispetto di quelli che già esistono da tempo.

Ecco che le sbarre sistemate all’inizio delle dighe, potranno indurre i ciclisti a fermarsi e a scendere di conseguenza dalla bicicletta: un tornello consentirà poi di oltrepassare la zona solo spingendo il velocipede. Una volta oltre, ci sarà la videosorveglianza a vegliare sul rispetto delle regole. E’ previsto anche un modo di accesso rapido: ovvero un badge a disposizione di talune categorie – vedi forze dell’ordine, operatori del 118, operatori portuali, gestori dei circoli e proprietari dei capanni – che consentirà il sollevamento della sbarra. Da ultimo, apposite fioriere, oltre che ad abbellire le sbarre, potranno ulteriormente scoraggiare i ciclisti in transito.