Consorzio, via l’interdizione dal lavoro

Tolta l’inibizione penale agli otto vertici della bonifica Bassa Romagna indagati per i rimborsi gonfiati

Il Tribunale delle libertà ha sospeso in appello l’interdittiva penale che proibiva il rientro al lavoro degli otto tra capi reparto e dirigenti del Consorzio di Bonifica della Bassa Romagna indagati nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi chilometrici gonfiati. Accolta la tesi delle difese – tra cui i legali del Foro di Ravenna, Giovanni Scudellari e Alessandro Docimo – secondo cui non c’erano più le esigenze cautelari in merito all’attualità delle misure. Ciò in quanto, da quanto a luglio del 2019 era partita l’indagine, il Consorzio aveva rivisto le procedure interne proprio per evitare che vi fosse questo ricorso allegro alle indennità chilometriche, attraverso adozione del cartellino marcatempo e gps posizionati sulle auto di servizio.

In buona sostanza, gli indagati non potrebbero comunque reiterare quanto loro viene contestato. In astratto possono rientrare al lavoro, in concreto sono stati colpiti da provvedimenti di sospensione interna e si è in attesa dell’esito delle cause di lavoro. Gli otto devono rispondere a vario titolo di peculato, truffa aggravata perché ai danni dello Stato e falso ideologico in relazione a contestati usi impropri di auto di servizio, a richieste non congrue di straordinari o di rimborsi chilometrici e a vari episodi di assenteismo. Secondo quanto sintetizzato dal gip Andrea Galanti, nella sua ordinanza sulla base del materiale raccolto dalla Digos, parlando di prassi "largamente diffusa" e "apertamente truffaldina", il monte ore dello straordinario annuo era di 225 estendibile a 250. Se un dipendente lo superava, l’eccedenza gli poteva essere riconosciuta solo attraverso un capitolo spesa straordinario deciso dal Cda. Dagli accertamenti è emerso che per aggirare tale meccanismo, “da almeno un decennio” si ricorreva al metodo del “rimborso chilometrico inventato”. Il vantaggio – prosegue il giudice – era duplice: c’era un’integrazione salariale non soggetta a tassazione in quanto classificata come indennizzo. La sospensioni andavano da un periodo di 7 mesi a un massimo di un anno. In parallelo anche la corte dei Conti ha aperto un fascicolo sulla vicenda che ha falcidiato la sede lughese del consorzio di bonifica, che ha competenza sulle province di Ravenna, Bologna, Forlì-Cesena, Ferrara e Firenze.

Questo al fine di vagliare il danno materiale all’ente pubblico e quello d’immagine legato alle ripercussioni mediatiche, che la corte dei Conti ha già ottenuto buona parte dei documenti relativi alle indagini della polizia coordinate dai pm Alessandro Mancini e Angela Scorza.