Coronavirus Ravenna. "Faticavo a respirare. Grazie ai medici sono guarita"

I primi sintomi il 10 marzo, poi il ricovero, la polmonite e le dimissioni. Ora l’isolamento a casa "Ma continuo a fare la mamma a distanza"

I tamponi con il sistema ’drive through’ in corso in questi giorni a Ravenna

I tamponi con il sistema ’drive through’ in corso in questi giorni a Ravenna

Ravenna, 3 aprile 2020 - I sintomi, il ricovero. E poi la guarigione. Anna (nome di fantasia, ndr), 46 anni, ha superato il Coronavirus. Il percorso per lei non è ancora finito: non ha più sintomi, ma sta aspettando di essere sottoposta ai due tamponi negativi che confermino che è fuori dalla malattia.

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Anna, quando sono comparsi i primi sintomi? "Esattamente il 10 marzo".

Cosa si sentiva? "Avevo la febbre alta, quindi il mio medico ha richiesto l’accesso al Pronto soccorso. Io avevo anche difficoltà a respirare, e al mio arrivo in ospedale mi hanno fatto una prima lastra dove hanno visto che avevo la polmonite. A quel punto mi hanno sottoposto al tampone, che ha dato esito positivo".

Aveva pensato che potesse essere il Coronavirus? "La situazione era già abbastanza presente in tutta Italia, quindi psicologicamente ero preparata. Ero però preoccupata per la mia famiglia e per le persone con cui ero entrata in contatto".

L’hanno ricoverata? "Sono stata trasferita a Ravenna in isolamento nel reparto di Malattie infettive, dopodiché hanno rilevato una seconda polmonite batterica. Sono rimasta lì diversi giorni. Poi, siccome non avevo più sintomi e riuscivo a respirare bene, mi hanno trasferito in isolamento a casa".

È riuscita a tenersi in contatto con i parenti a casa? "Sì, e questo mi ha dato conforto. Il telefono mi ha permesso di avere vicini amici e famigliari stretti, ed è stato fondamentale. Anche dai colleghi di lavoro ho ricevuto tanto supporto".

Ha avuto paura? "Assolutamente sì. Ma il personale medico è stato di grande aiuto. Gli operatori mi hanno spiegato nel dettaglio la terapia, gli effetti collaterali, quello che sapevano e ciò che era in dubbio, e questo mi ha tranquillizzato molto".

Ha capito dove è stata contagiata? "No, perché io faccio un lavoro a contatto col pubblico, e avevo visto anche degli amici, che sono poi stati contattati dall’Ausl. I miei famigliari sono stati messi in quarantena, anche se non hanno sviluppato sintomi".

Ora come va? "Sono chiusa nella mia camera, in completo isolamento. Per fortuna la casa è grande, quindi abbiamo ricavato una stanza e un bagno che uso solo io".

Quindi lei è tornata a casa, ma non ha ancora visto i suoi figli? "Ci vediamo a pranzo e a cena in videochiamata. Siamo vicini e lontani, e la voglia di vedersi è tanta. Io faccio comunque il mio lavoro di mamma: li sgrido se sento che non passano l’aspirapolvere o che sono in ritardo per le lezioni online".

Come passa le giornate? "Ho letto 29 libri. Le giornate sono veramente lunghe a non fare nulla".

Da quanto non ha più sintomi? "Dal 13, forse 14 marzo".

Le hanno detto quando potrà fare i tamponi per confermare che è guarita? "Non ancora, ma non insisto, so che gli operatori sono impegnatissimi. Sono guarita, i miei famigliari stanno bene: questo conta. Ora dobbiamo avere senso civico e aspettare. Quando sarà il mio turno rifarò i tamponi: un giorno in più non cambia nulla".