"Così siamo riusciti a non sospendere il mercato"

Guido Guidazzi, eletto presidente degli ambulanti Fiva Confcommercio, spiega perché l’appuntamento cervese è diventato un modello nazionale

Con 400 bancarelle in estate e circa 240 banchi nella stagione invernale, il mercato settimanale di Cervia è il più grande in Regione e fra i primi due a livello nazionale, per numeri e per qualità, considerato un modello di eccellenza.

Guido Guidazzi, presidente degli ambulanti Fiva Confcommercio Cervia, come si fa a tenere alta la qualità in un mercato ambulante?

"A Cervia abbiamo alcuni fattori che ci premiano: i mercati più grossi si tengono mercoledì, venerdì e sabato mentre il nostro c’è il giovedì, giornata in cui non abbiamo grandi competitor. Cervia ha un grande appeal imprenditoriale perché è un mercato molto frequentato sia d’inverno, sia d’estate quando la città raggiunge oltre 300.000 presenze. In più c’è una buona organizzazione fra tutte le parti sociali e questo rende le postazioni cervesi molto ambite da ambulanti che trattano prodotti di eccellenza".

Cervia è l’unico mercato ambulante che dalla scorsa primavera, dopo i mesi di lockdown, è stato sempre aperto. Come ci siete riusciti?

"A differenza di altre località, non abbiamo perso un mercato dal 18 maggio. La nostra forza è stata la grande sinergia con l’amministrazione, che ha compreso l’importanza di mantenere il mercato, e con le forze dell’ordine con le quali c’è collaborazione per garantire la sicurezza. Abbiamo dimostrato che la nostra attività all’aria aperta è meno pericolosa di altre se si rispettano determinate regole".

Quali sono stati i problemi maggiori?

"È stato difficilissimo allestire un mercato anticovid, ci siamo riusciti con la bravura dei nostri funzionari e col rigore degli ambulanti, attenti a igienizzazione, mascherine, distanze. Ma un ringraziamento va all’amministrazione che ci ha esentato dalla Tosap facendo pagare solo il 25% del plateatico".

Più semplice in inverno gestire assembramenti ma coi maggiori flussi estivi come ve la siete cavata?

"Un grande supporto ci viene dato dall’Associazione nazionale Carabinieri. La scorsa estate, oltre a presidiare gli ingressi, una decina di uomini giravano per invitare le persone a rispettare le ordinanze e distribuire, a chi ne fosse sprovvisto, le mascherine che abbiamo acquistato in buona quantità".

Perché il mercato è così atteso e quasi irrinunciabile per molti cittadini?

"Perché è socializzazione, affidabilità dei prodotti e dei rivenditori. È la città che si muove per ritrovarsi nella piazza, luogo di ritrovo naturale di ogni paese, che acquista ancor più valore in momenti come questo".

Recentemente è stato nominato consigliere nazionale Fiva. Come è arrivato l’incarico?

"La mia attività di consigliere Fiva è iniziata nel 1990 con Mario Baldassari. Portando le esperienze di collaborazione con la Regione e gli enti locali maturate negli anni, mi auguro di poter dare contributi anche in questo ruolo per migliorare il settore".

Rosa Barbieri