Covid, più che raddoppiati i casi tra i sanitari

Il 7 giugno i dipendenti Ausl contagiati nel Ravennate erano 70, al 1 luglio erano diventati 164. Palmarini (Uil): "Così non si regge a lungo"

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Il Covid gira, tanto da far registrare una nuova ondata estiva. E, naturalmente, neanche stavolta risparmia chi è in prima linea per combatterlo. E così la sanità, che già deve fare i conti con la mancanza di professionisti e con le liste d’attesa da recuperare, si ritrova ora alle prese con le assenze per malattia degli operatori col Covid.

In meno di un mese infatti il numero di positività tra i sanitari è più che raddoppiato: il 7 giugno scorso in Romagna i casi erano 199, di cui 70 a Ravenna (1,30%), 66 a Rimini (1,35%), 41 a Cesena (1,16%) e 22 a Forlì (0,75%). Tempo poco più di tre settimane e al 1 luglio i numeri erano più che raddoppiati: i sanitari dell’Ausl Romagna col Covid infatti erano 447, pari a un aumento del 124% e corrispondenti al 2,67% del personale. In provincia di Ravenna siamo passati da 70 a 164 operatori malati, con una crescita del 134,3%, che corrispondono al 3,06% del totale. Tra questi ci sono 32 medici (3,65% del totale), 94 professionisti sanitari (2,99%), 18 oss (2,98%) e 20 professionisti non sanitari (2,73%). Gli operatori positivi al 1 luglio erano 135 a Rimini (2,79%), 78 a Cesena (2,22%) e 70 a Forlì (2,39%). Solo nell’ultima settimana il dato complessivo romagnolo è cresciuto di un centinaio di operatori: erano ’solo’ 373 il 25 giugno. "Sicuramente l’alto numero di persone attualmente a casa perché contagiate non aiuta al recupero delle liste d’attesa – dice Paolo Palmarini, segretario regionale Uil Fpl – e bisogna tenere conto che in questo periodo ci sono anche le ferie estive. La vera differenza rispetto agli anni passati è che durante l’estate i contagi sostanzialmente si azzeravano, ma questo virus ci offre sempre nuove sorprese e ora ci ritroviamo con un altissimo numero di casi".

Il virus non risparmia i sanitari, nonostante non abbiano mai smesso di lavorare con le mascherine. Palmarini sottolinea che la situazione "non può reggere a lungo senza ulteriori assunzioni. Tutto questo si aggiunge ai già rilevanti carichi di lavoro che ormai perdurano da oltre 2 anni, incidendo negativamente sugli istituti contrattuali di recupero psicofisico, come ad esempio le ferie. C’è poi tutto un piano di recupero delle liste d’attesa presentato dalla Regione, ma da un po’ denunciamo il fatto che non si garantisce il turn over e senza nuove assunzioni il piano ha il fiato corto".

Ieri in provincia si sono registrati 447 nuovi casi e 2 decessi (due uomini di 81 e 91 anni).

Sara Servadei