Da Pola a Cervia a nuoto, di Giorgio da record

L’atleta delle imprese estreme racconta il viaggio: "Il primo giorno e mezzo è stato durissimo, l’Adriatico era molto mosso"

Migration

Attraversare sé stessi, attraversando il mare. Il mare di casa nostra, non proprio il Mare Nostrum di latina memoria, ma quello Adriatico. Tanti ravennati, o almeno quelli che erano giovani negli anni Settanta, in barca a vela, attraversavano l’Adriatico per passare in Croazia che allora era ancora Jugoslavia. Invece, l’eroe di questi giorni, al secolo Andrea ’Pelo’ di Giorgio, l’Adriatico l’ha attraversato sì, e da Pola a Cervia, ma a nuoto, per compiere l’impresa che lui stesso ha ribattezzato ’Across me’. Mental coach cervese 54enne, anni fa aveva nuotato dalle isole Tremiti alla costa. Proprio lì aveva cominciato a maturare un’idea meravigliosa: "Ho pensato di attraversare tutto l’Adriatico – spiega lo stesso di Giorgio –, non solo un piccolo tratto di mare. Poi ho accantonato un po’ l’idea, ma quando è diventata matura l’ho messa in pratica nuotando per 137 chilometri, da una costa all’altra. Un viaggio che mi sono regalato attraverso me stesso, ’Across me’ appunto. Ma anche nel mare, un elemento da rispettare sempre: a prima vista estraneo ma che ora sento più mio. Da quasi nemico ad amico fraterno".

Un pensiero fisso, nella vita come nelle imprese: l’assenza di confini. "È quello che ho sempre cercato nei miei viaggi: dal mare ai deserti, dal freddo estremo al caldo, come quando sono andato in Namibia a portare soldi ai ranger che lottano contro i bracconieri. ’Across me’ è sostenuto da brand di prestigio, attenti a preservare la natura. Il progetto punta anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento del mare legato ai rifiuti e alla plastica, attraverso una raccolta fondi destinata a Sea Shepherd Italia onlus, associazione che si occupa della salute dell’ecosistema marino con la campagna ‘Operation Clean Waves’. Per me la natura è vita e va protetta al meglio".

Partito da Pola, con tanto di saluto del primo cittadino, Ivona Mocenic, assieme all’assessore comunale allo Sport, Michela Brunelli, il nuotatore ravennate ha vissuto un primo giorno particolarmente difficile: "Mi sono allenato percorrendo oltre 600 chilometri in mare – racconta ancora Di Giorgio –, ma il primo giorno e mezzo è stato durissimo. L’Adriatico era molto mosso e nessuno di noi stava bene, né io, né le persone sulle due barche d’appoggio: una più tecnica, con la dottoressa che monitorava la mia salute, la mia fidanzata Lisa, istruttrice di pilates e yoga, spesso con me in acqua. Ho nuotato per un giorno e una notte, fermandomi a riposare soltanto la seconda serata. C’era poi una seconda barca, con l’organizzazione che mi ha supportato a livello mediatico, la Free Event. L’agenzia ha realizzato un docu-film dell’avvenimento che verrà trasmesso in anteprima e fuori concorso alla 78esima Mostra del Cinema di Venezia".

Dopo la partenza dal lungomare di Pola, l’arrivo allo stabilmento CerviAmare di Cervia, appunto, tra un mare di folla festante e attentissima all’impresa, organizzata con il patrocinio del Comune di Cervia e dell’Apt Emilia Romagna, nonchè con il contributo della Cooperativa Bagnini di Cervia.

Ugo Bentivogli