Daniela Poggiali, l'ex infermiera torna in carcere

Arrestata per "pericolo di reiterazione del reato" alla luce della recente condanna a 30 anni di carcere inflitta per la morte di un paziente all'ospedale di Lugo

L'ex infermiera Daniela Poggiali (FotoSchicchi)

L'ex infermiera Daniela Poggiali (FotoSchicchi)

Ravenna, 24 dicembre 2020 - L'ex infermiera 48enne dell'Ausl Romagna Daniela Poggiali è stata arrestata per "pericolo di reiterazione del reato" alla luce della recente condanna a 30 anni di carcere inflitta per la morte di un paziente all'ospedale di Lugo, il 94enne Massimo Montanari.

I fatti risalgono al 12 marzo del 2014, giorno in cui all’uomo era stato detto che all’indomani sarebbe stato dimesso, visto che l’infezione polmonare per la quale era stato ricoverato, era ormai regredita. E invece verso le 23 era improvvisamente morto. L’arma del delitto, secondo gli inquirenti, è la stessa con la quale la Poggiali avrebbe ucciso la 78enne Rosa Calderoni, morta l’8 aprile del 2014 a poche ore dal ricovero all’ospedale di Lugo: un’iniezione di cloruro di potassio

La misura di custodia cautelare, chiesta dalla Procura, è stata emessa dallo stesso Gup Barlotti Janos che ha pronunciato la sentenza al termine del rito abbreviato. La donna, dopo le formalità di rito, verrà accompagnata al carcere di Forlì.

Per la Poggiali quello approdato a condanna lo scorso 15 dicembre, rappresenta solo uno dei molti procedimenti aperti in seguito alle indagini sul suo operato all’ospedale di Lugo, nel Ravennate.

Prima un ergastolo per il decesso di una sua paziente, annullato in due successivi appelli sconfessati da altrettante Cassazioni, tanto che si è ora in attesa di un appello-ter. Ma anche una condanna, passata in giudicato, per un’incredibile scia di furti in corsia per un totale di 4 anni e 7 mesi di reclusione. 

Nel mezzo, c'è anche il licenziamento dall’Ausl Romagna con la richiesta di radiazione dall’albo degli infermieri per due foto del 22 gennaio 2014 scattate da una collega oss che la ritraggono sorridente a pollici alzati accanto a una paziente di 102 anni appena morta.