Daniela Poggiali, l'ex infermiera chiede la scarcerazione

E' stata arrestata la vigilia di Natale per "pericolo di reiterazione del reato" dopo la condanna per omicidio

Daniela Poggiali, ex infermiera dell’Ausl Romagna, la vigilia di Natale è finita in cella

Daniela Poggiali, ex infermiera dell’Ausl Romagna, la vigilia di Natale è finita in cella

Ravenna, 29 dicembre 2020 - Daniela Poggiali ha chiesto di tornare libera. Lo ha fatto attraverso un’istanza di Riesame depositata ieri mattina dai suoi avvocati.

In estrema sintesi nell’atto si chiede l’annullamento di quell’ordinanza di custodia cautelare - con conseguente immediata scarcerazione dell’imputata - che alla vigilia di Natale ha fatto finire in cella a Forlì la 48enne ex infermiera dell’Ausl Romagna per pericolo di reiterazione del reato. La misura è stata emessa dal gup Janos Barlotti su richiesta della procura alla luce della condanna a 30 anni di reclusione inflitta lo scorso 15 dicembre al termine del rito abbreviato alla Poggiali dal medesimo giudice per l’omicidio pluriaggravato di un paziente, il 94enne Massimo Montanari. Quest’ultimo, in passato datore di lavoro del convivente della Poggiali, era improvvisamente deceduto la notte del 12 marzo 2014 a poche ore dalle annunciate dimissioni dall’ospedale ‘Umberto I’ di Lugo: per l’accusa (pm Alessandro Mancini e Angela Scorza), l’uomo era stato ucciso con una iniezione letale somministrata dall’imputata la quale avrebbe così dato corso a una minaccia pronunciata di fronte alla segretaria del defunto nel giugno del 2009 (“state attenti te e Montanari di non capitarmi tra le mani perché io vi faccio fuori”).  

Per la difesa (avvocati Lorenzo Valgimigli e Gaetano Insolera) la 48enne è invece totalmente estranea alle contestazioni mosse e perciò andava assolta. A questo punto si attende che il tribunale bolognese del Riesame fissi la data dell’udienza: in ogni caso, se ne parlerà a inizio del nuovo anno. Nel frattempo, l’imputata dovrà in ogni modo rimanere in carcere. Non è la prima volta che Daniela Poggiali finisce in cella in custodia cautelare. Era accaduto nel corso delle indagini preliminari per la morte di un’altra paziente, la 78enne Rosa Calderoni di Russi, deceduta sempre all’ospedale Umberto I di Lugo la mattina dell’8 aprile del 2014. In quel caso la custodia cautelare, confermata in sede di Riesame anche sulla base di una consulenza statistica sulla mortalità nel reparto della Poggiali, si era protratta oltre la condanna all’ergastolo pronunciata dalla corte d’assise di Ravenna.  

L’ex infermiera Ausl era tornata libera dopo aver trascorso 1.003 giorni di cella in occasione della prima assoluzione rimediata in appello a Bologna. Assoluzione confermata in un secondo appello bolognese come il primo tuttavia sconfessato dalla successiva decisione della Cassazione. Su questo fronte, si è insomma in attesa adesso della data dell’appello-ter. Anche per quanto riguarda il caso di Rosa Calderoni, l’ex infermiera Daniela Poggiali è indagata per omicidio pluriaggravato (motivi abbietti, premeditazione, uso di sostanza venefica e abuso di potere) ma a piede libero.