Discoteche: dimezzata la capienza "Si mette la categoria in difficoltà"

Le reazioni dopo l’ordinanza: "L’impressione è che il settore sia stato preso un po’ come capro espiatorio".

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Il ballo, in questo Ferragosto, sarà solo per pochi. Ieri la Regione Emilia-Romagna ha emanato un’ordinanza che dimezza la capienza delle discoteche e impone l’obbligo delle mascherine anche nei locali da ballo all’aperto: queste nuove regole entrano in vigore da oggi, con grande amarezza dei gestori delle attività.

Di fronte a questa notizia ieri tanti titolari erano indecisi sul da farsi: "Ci riuniremo e decideremo" spiega Mattia Montanari del Matilda Touchè Santafè di Marina di Ravenna, che ha riaperto ieri sera dopo una chiusura di 5 giorni imposta dalle forze dell’ordine per assembramenti. Ieri la capienza e le regole erano quelle della settimana scorsa: 1100 persone: "Abbiamo partecipato a un incontro in Prefettura nei giorni scorsi, per capire come evitare gli assembramenti – prosegue Montanari –. Ci è stato suggerito di cercare di mantenere al più le distanze tra le persone, e siamo stati elogiati per come lavoriamo. Faremo più annunci e raccomandazioni ai ragazzi".

Il vero interrogativo per il locale è ora questa sera, dove le nuove regole impongono un massimo di 550 ragazzi. È un interrogativo per tutta la categoria del resto, come spiega anche Davide Fontana, presidente Silb Confcommercio, Associazione Italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo. "Emanare l’ordinanza il 14 agosto per il 15 mette tutta la categoria in difficoltà – spiega –. L’impressione è che il settore sia stato preso un po’ come capro espiatorio: i ragazzi vanno dappertutto, e non è che per strada stanno lontani. Sarebbe bello se chiudere i locali bastasse a risolvere le cose, e saremmo tutti d’accordo sul farlo; ma ciò che osserviamo è che togliere spazi di aggregazione comporta solo aumento di pressione su altri spazi di aggregazione. Tra l’altro il rischio è che i giovani si organizzino con feste private dove non c’è nessun tipo di controllo".

C’è, poi, la questione economica: facendo entrare la metà delle persone è ancora possibile coprire le spese? Fontana teme di no: "Dipende molto anche dal tipo di locale e di clientela, ma di certo è molto difficile lavorare con la metà della gente, così come lo sarebbe in qualsiasi altro settore. Diventa antieconomico".

Continua: "Ricordiamoci anche che le discoteche sono piene di professionisti: c’è chi si occupa della sicurezza, del beverage, delle pulizie… C’è gente che lavora nel settore da decine di anni. È un giro molto più grande di quanto non sembri. Ora ci sono tante imprese del settore in difficoltà".

In vista di stasera c’è anche un problema organizzativo: le prevendite già vendute. "Se superano il 50% della capienza per forza di cose dovranno essere rimborsate – aggiunge Davide Fontana –. C’è poi tutta la questione delle mascherine: se nonostante le raccomandazioni un utente se la toglie durante un controllo ci va di mezzo tutto il locale, quando la colpa è del singolo. Ora tutto ciò in cui speriamo è che si trovi una soluzione a questo virus, perché altrimenti il settore vedrà fallire tante imprese".

Sara Servadei