Edoardo morto in piscina Scontro sui video "Il bimbo è sempre solo" "No, la madre è vicina"

Ieri in tribunale il superconsulente, generale Umberto Rapetto

Edoardo morto in piscina  Scontro sui video  "Il bimbo è sempre solo"  "No, la madre è vicina"

Edoardo morto in piscina Scontro sui video "Il bimbo è sempre solo" "No, la madre è vicina"

La tragedia, secondo dopo secondo. E poi un duro scontro tra il superconsulente, generale della Finanza in congedo Umberto Rapetto, e l’avvocato Giovanni Zauli del Foro di Forlì-Cesena. Il primo ieri mattina, in tribunale a Ravenna davanti al giudice Natalia Finzi e al procuratore Daniele Barberini, ha esposto il risultato di sei mesi di lavoro che lo hanno visto impegnato, insieme a tre tecnici, nell’analisi dei video delle telecamere che quel pomeriggio del 19 giugno 2019 puntavano sulla piscina del parco Mirabeach dove perse la vita, a soli 4 anni, il piccolo Edoardo Bassani di Castrocaro Terme. Il secondo difende i genitori del bimbo, che sono anche parte civile, e ha contestato l’analisi dei video, secondo lui "vicina alla tesi difensiva".

Il generale Rapetto, esperto di computer crime e superconsulente in processi come quello sul naufragio della Costa Concordia, nominato dalle difese dal Parco della Standiana e di tre degli imputati per omicidio colposo in cooperazione insieme a un bagnino cesenate (uno dei responsabili della struttura, il responsabile per la sicurezza in quel settore e un coordinatore del servizio di salvataggio), ieri ha analizzato i filmati della tragedia. Quanto accaduto nel pomeriggio del 19 giugno 2019 è stato riprodotto in quattro quadranti, corrispondenti ad altrettante angolature delle telecamere in funzione nel parco.

Il video, della durata di circa 13 minuti, con un focus sul piccolo Edoardo, inizia intorno alle 15.32 quando il bimbo entra in acqua da solo e poi, con il passare dei minuti entra in difficoltà. Il bagnino non si allontana mai dalla postazione. Ma quando il piccolo Edoardo inizia a galleggiare il primo ad accorgersi del pericolo è un bambino che richiama l’attenzione del salvataggio intorno alle 15.42: sono le 15.44 quando il bagnino interviene e allerta la coordinatrice che arriva dopo un minuto. Un minuto e mezzo dopo sopraggiunge il medico ma per il bimbo è già troppo tardi. Un secondo video, proiettato e analizzato ieri dal generale Rapetto, mostra, minuto dopo minuto, le parti del regolamento del parco che sarebbero state violate, prima fra tutte quella secondo cui ogni bambino per accedere alla piscina deve essere accompagnato da un adulto che deve stare a una distanza di circa un braccio.

Dopo le proiezioni, incalzato dall’avvocato Giorgio Caramori per il Parco della Standiana, ieri il generale ha affermato che dai filmati emerge che "il bambino si muove sempre da solo nell’area dalle 15.12", anche se "non si può dire se genitori potevano seguire il suo comportamento da lontano". E ancora: "Alle 15.41 arriva la mamma che poi raggiunge bimbo e salvataggio e corre a chiamare il coniuge". Sul padre del bambino il generale ha detto che "lo si vede dopo che la mamma lo va a chiamare, nel momento in cui viene tentata la rianimazione del piccolo". Duro lo scontro quando l’avvocato Giovanni Zauli, mostrando alcuni frame di un video acquisito dove "la madre del bambino compare alle 15.18.52 vicino agli scivoli", ha chiesto conferma al generale e affermato come l’analisi del superconsulente secondo lui sia "vicina alla tesi difensiva". Il generale ha replicato: "Io ho visto morire questo bambino qualche migliaio di volte, il mio atteggiamento è mutilato da questa visione. E comunque tutto quello che ho detto non lo dico io ma si vede dai video, analizzati in sei mesi di lavoro per quattro persone: ventiquattro mesi uomo". La parola ora passerà ad altri consulenti, verso la sentenza, attesa per l’inizio di luglio.

Milena Montefiori