FRANCO
Cronaca

Giuseppe Donati, il cattolico anticlericale

Franco

Gàbici

Novant’anni fa moriva esule a Malta Giuseppe Donati, politico e giornalista che con le sue inchieste sul quotidiano “Il Popolo”, del quale era direttore, può essere definito il pioniere del giornalismo d’inchiesta. Nato a Granarolo Faentino nel 1889, aderisce alla Lega democratica nazionale fondata da Romolo Murri e quando verrà rifondata come “Lega democratica cristiana italiana” Donati figura fra i vertici del partito. Molto attivo come giornalista, è redattore capo dell’“Azione” e inoltre collabora all’“Unità” di Gaetano Salvemini e alla “Voce” di Papini e Prezzolini. Nel 1912 darà vita anche a un suo giornale, “Il Risorgimento”, che però non andrà oltre al sesto numero. Cattolico interventista, partecipa come volontario alla prima guerra mondiale guadagnandosi una medaglia d’argento. Nel 1919 fonda il Partito Democratico Cristiano e l’anno dopo aderisce al Partito Polare Italiano. Nel 1923 don Sturzo gli affida la direzione del quotidiano “Il Popolo” e su quelle colonne avvia le sue famose inchieste contro il regime fascista. Dopo l’assassinio di Matteotti Donati accusa quanti non hanno denunciato i responsabili e alla fine del 1924, in occasione della ripresa dell’istruttoria contro gli autori dell’assassinio di don Minzoni, fece i nomi dei mandanti e dei loro collaboratori. Minacciato di morte, emigra in Francia.

A Parigi fonda “Il Corriere degli italiani” e “Il Pungolo”, due testate che avranno breve vita perché il regime le costringerà al fallimento e al suo fondatore verrà negata la cittadinanza italiana. Lasciato solo e indigente, don Sturzo gli procura un posto di insegnante di italiano nel Collegio cattolico “Sant’Edoardo” a Malta e qui, con alcuni articoli anonimi sul giornale locale porta avanti la sua ultima battaglia a difesa della tradizione linguistica italiana dell’isola di cui è ospite. Nel giugno 1931 ritornerà a Parigi ospite di Giuseppe Stragliati ma dopo pochi mesi muore per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Dal 1947 le spoglie di Donati, che Gaetano Salvemini definì "cattolico anticlericale", riposano nel cimitero di Faenza.