Green pass alla prova dei controlli: rischio code

E una ditta di impianti solari decide di chiudere invitando i clienti a prenotarsi solamente via whatsapp

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È il giorno del green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro. Nelle aziende sono stati messi a punto i meccanismi per il controllo della documentazione verde. Da quanto si percepisce il personale non in regola è una percentuale che non arriva a due cifre. Ma soltanto al termine di questa giornata si avrà un quadro più preciso. Basta guardare, infatti, alle misure messe in atto in alcune grandi imprese. "Il Consar – spiega il presidente Veniero Rosetti – ha predisposto due distinti controlli. Il primo riguarderà il personale che lavora qui in sede, che dovrà presentare green pass o documento sul tampone effettuato. La seconda verifica riguarda gli autisti che devono accedere al piazzale dove ci sono gli automezzi. Saranno controlli a campione ma molto precisi perché al termine di questa giornata vogliamo avere una casistica precisa di quanto non potranno lavorare e quindi di come sopperire. Per ora, pensiamo a uno stop per 15, 16 mezzi su 800, quindi una percentuale di autisti senza green pass intorno all’8%". E c’è anche chi da oggi chiude "per green pass". Si tratta della Impianti Solari di Francesco Patrizi: si prendono appuntamenti solo via whatsapp e a domicilio del cliente.

Anche la Marcegaglia si è presa un paio di giorni di controlli per decidere come proseguire: se la percentuale dei senza green pass sarà alta, ha già una convenzione con il Medical Center per allestire una struttura all’ingresso dello stabilimento dove effettuare i tamponi. Proprio via Baiona potrebbe essere uno dei punti più critici della giornata. I controlli sugli autisti che vanno alla Marcegaglia e al vicino terminal Traghetti (T&C) potrebbero determinare problematiche sulla viabilità, con il formarsi di lunghe code. A preoccupare sono gli autisti stranieri e in particolare quelli dell’Europa Orientale. Il porto di Ravenna non sarà come quello di Trieste. Le verifiche fatte dall’Autorità di sistema portuale in sintonia con il prefetto Caterino che sta seguendo la vicenda-green pass, lasciano intendere che lo scalo sarà operativo, anche se non si esclude qualche intoppo burocratico. A Trieste la Compagnia portuale continua a scioperare per la contrarietà al documento verde, anche perché al proprio interno è alta la percentuale di non vaccinati. Al contrario della Compagnia portuale di Ravenna che è in grado di assicurare il personale necessario per le operazioni in banchina. Difficoltà ci sono per il mondo agricolo. "Abbiamo appena terminato la stagione della raccolta del kiwi giallo e a fine ottobre inizierà quella del kiwi verde, ma alla cronica carenza di personale si aggiungeranno ora i lavoratori senza green pass" commenta Nicola Dalmonte, presidente di Coldiretti Ravenna.

"Molte delle nostre imprese associate hanno difficoltà ad applicare questo regolamento – afferma il direttore della Cna Territoriale di Ravenna, Massimo Mazzavillani – ad esempio chi non passa dalla sede centrale per recarsi sul posto di lavoro come gli installatori, gli addetti alle pulizie o ancora gli operai edili che si recano direttamente in cantiere o gli autisti delle imprese di autotrasporto, dove risulta quasi impossibile controllare il green pass".

lo. tazz